Quanto pesa essere figlio di Ronaldinho: "Non me ne importa nulla, non sento pressione"
Non Jorge, ma Joao Mendes. Chi? Precisamente l'ala classe 2005 dell'accademia del Hull City, ma più notoriamente come figlio di Ronaldinho, leggenda del calcio brasiliano che ha fatto le fortune di Barcellona, Milan e PSG. Il peso del legame sanguigno e soprattutto le imprese (Mondiale 2002, la Champions League e il Pallone d'Oro tra le altre cose) e l'aura trasmessa dal padre è spesso opprimente e con relative attese, basta chiedere a Daniel Maldini e George Weah Jr, tanto per fare degli esempi.
Eppure il primogenito del Gaucho ha dichiarato di non sentire una pressione extra per questa ragione. Il giocatore di 20 anni si è unito ai Tigers con un contratto di un anno a settembre, dopo aver trascorso la scorsa stagione nel settore giovanile del Burnley. "Non sento alcuna pressione. Ho sempre avuto chiaro nella mia mente che io sono io e lui è lui", ha spiegato a BBC Radio Humberside. "È normale che la gente mi veda come suo figlio, ma questo non influisce su di me né sul mio modo di giocare. Non me ne importa nulla".
E ha aggiunto: "Tutta la mia famiglia mi dice sempre che sono solo chiacchiere e che non devo ascoltarle. Devo solo essere felice giocando a calcio", il consiglio abbracciato da João Mendes. Ma il DNA che lo contraddistingue lo rende comunque "orgoglioso", mentre sta cercando di imporsi sul terreno di gioco con gli U21 dell'Hull City, dopo aver perso la preparazione estiva: "Sto solo lavorando sodo per guadagnarmi un posto. L’obiettivo principale è arrivare in prima squadra", ha detto. "Quando sono arrivato, il livello di forma fisica non era quello giusto, quindi ci sto lavorando. Gli allenatori lo capiscono e mi aiutano molto", la chiosa. Vedremo, allora, dove potrà spingersi questa stagione il figlio d'arte.











