Ruibal contro i tabù del calcio: "Non sono gay, ma se lo fossi che problema ci sarebbe?"

L’attaccante del Real Betis, Aitor Ruibal, continua a distinguersi per la sua autenticità e il suo modo libero di esprimersi. In un’intervista rilasciata al programma Jugones di La Sexta, il giocatore spagnolo ha parlato apertamente del suo stile e della difficoltà di essere se stessi nel mondo del calcio: "Molti hanno paura di mostrarsi per ciò che sono solo perché sono calciatori. Il calcio è così mascolinizzato che qualsiasi cosa diversa attira l’attenzione. Non sono gay, ma se lo fossi non ci sarebbe nulla di male, che problema ci sarebbe? Alla fine si tratta di sentirsi bene con sé stessi", ha dichiarato Ruibal, noto per il suo gusto per la moda e la sua spontaneità.
Negli ultimi anni, il giocatore è apparso spesso con lo smalto sulle unghie, capelli di colori eccentrici o accessori inusuali, come una borsa da sera durante un matrimonio, sfidando gli stereotipi che dominano ancora l’ambiente calcistico. Ruibal ha inoltre voluto sottolineare il ruolo fondamentale della moglie nel suo percorso personale: "Mia moglie mi sostiene in tutto, è la prima a dipingermi le unghie. Le colorerei ogni giorno, in base al colore dei miei capelli. Mi criticano perché sono naturale, ma cosa dovrei fare se sono fatto così?", ha spiegato.
Con la sua sincerità, Aitor Ruibal è diventato una voce coraggiosa nel calcio spagnolo, pronta a sfidare i pregiudizi e a promuovere l’autenticità e la libertà d’espressione dentro e fuori dal campo.
