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Tuchel l'ultima vittima di Guardiola: il Bayern non riesce a trovare stabilità in panchina

Tuchel l'ultima vittima di Guardiola: il Bayern non riesce a trovare stabilità in panchinaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 21 febbraio 2024, 11:26Calcio estero
di Michele Pavese

A Monaco di Baviera si cambia ancora, anche se non nell'immediato. Sei allenatori in otto stagioni: dopo il triennio di Pep Guardiola, il Bayern non ha ancora trovato stabilità nonostante i successori dell'attuale tecnico del Manchester City abbiano raccolto gli stessi risultati (Flick ha fatto addirittura meglio). Un po' come è accaduto a Barcellona, raccogliere l'eredità di Pep è impresa ardua perché le aspettative aumentano a dismisura, così come le richieste di club e tifosi.

E così, dopo Carlo Ancelotti, Nico Kovac e Julian Nagelsmann, l'ultimo a farne le spese è Thomas Tuchel, l'ultimo mister tedesco capace di sollevare la Champions League, nel 2021 alla guida del Chelsea. Un addio - che si concretizzerà a fine stagione - praticamente scontato, quasi inevitabile visto il rendimento recente di Kane e compagni e in virtù dei pessimi risultati ottenuti in tutte le competizioni.

Con il 50enne di Krumbach, il Bayern ha fallito tutti gli obiettivi, eccezion fatta per la Bundesliga vinta un anno fa per gentile concessione del Borussia Dortmund, autore di un clamoroso harakiri che ha ricordato quello dell'Inter nel famoso 5 maggio 2002. Poi solo delusioni, a cominciare dalla Supercoppa di Germania, persa contro il Lipsia, e dall'incredibile eliminazione in DFB-Pokal contro il modesto Saarbrücken. Una vera e propria onta, una macchia indelebile sulla storia di un club che punta sempre a vincere e non tollera simili umiliazioni. Le ultime gocce sono cadute nelle ultime settimane: prima il KO nello scontro diretto col Bayer Leverkusen (ora a +8 in classifica), poi quello con la Lazio nell'andata degli ottavi di Champions, infine la rovinosa caduta contro il Bochum, per dire quasi addio al 12° titolo consecutivo. A giugno le strade si separeranno, ma chi accetterà la sfida - molto probabilmente Xabi Alonso - dovrà essere consapevole di quanto sia difficile sedersi su quella che, oggi, è una delle panchine più calde del calcio europeo.

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