Kessler: "La Nations League femminile farà crescere il movimento. E non si giocherà di più"

Dalla prossima stagione anche il calcio femminile avrà la sua Nations League sul modello di quella maschile. Una decisione, quella presa dalla UEFA, atta a migliorare il livello delle nazionali, alzare la competitività e l’interesse nei confronti del movimento come spiega Nadine Kessler, responsabile del calcio femminile della UEFA, in un’intervista al Telegraph: “Se teniamo davvero alla crescita e lo sviluppo del movimento non possiamo più costruire il suo futuro sulle amichevoli, serve una vera e propria competizione che sia sportivamente interessante e a un certo punto anche vendibile. Volevamo creare una competizione che offrisse partite significative e speriamo che la Nations League riesca a essere questa competizione che tutti noi desideravamo.

- continua la dirigente tedesca – Non credo sia giusto dire che questa competizione aumenterà il carico delle giocatrici perché il numero delle gare delle nazionali resterà lo stesso, non si tratta di aggiungere partite, ma di diminuire le amichevoli per dare spazio a gare più competitive. Le amichevoli possono funzionare per i paesi più grandi, non per quelli medio o piccoli perché i migliori possono scegliere contro chi giocare, mentre gli altri non hanno grande scelta. Non possiamo continuare sulla strada passata in cui il calcio femminile è stato guidato da tornei amichevoli”.