Lookman-Atalanta, prosegue il braccio di ferro. Secondo giorno senza allenamento

Ademola Lookman non si è presentato neanche ieri a Zingonia. L'attaccante dell'Atalanta prosegue dunque il suo braccio di ferro con la società bergamasca per spingere il club a rivedere la sua posizione e cederlo all'Inter. Anche ieri il nigeriano aveva disertato il ritiro della Dea, dopo aver detto la sua con un post sui social nella giornata di domenica nel quale aveva comunicato di aver chiesto la cessione. Prosegue dunque il braccio di ferro tra il giocatore e l'Atalanta, con il club che adesso valuterà eventuali sanzioni per il calciatore.
A tal proposito, nelle scorse si è espresso anche il noto agente Andrea D'Amico in una intervista: "Ricordiamoci che un giocatore dopo il caso Diarra può anche decidere di rescindere un contratto - ha commentato a sorpresa a Radio Kiss Kiss Napoli -. L'Atalanta poi avrebbe un risarcimento. L'abolizione dell'articolo 17 vige sulla libera circolazione dei cittadini in Europa e Lookman, da extracomunitario, sfrutterebbe equiparazioni giurisprudenziali che accomunano i lavori comunitari agli altri. L'Atalanta dovrebbe prendersela con le società che fanno azioni di disturbo sul giocatore, l'Inter la sua offerta l'ha fatta".
Il caso Diarra
Nel 2014, Lassana Diarra (ex Real Madrid e PSG) aveva lasciato il Lokomotiv Mosca dopo un solo anno (su quattro) di contratto, venendo condannato a pagare 10 milioni di euro di risarcimento al club. Il giocatore si rivolse alla giustizia ordinaria affermando di essere stato costretto a non giocare per una intera stagione a causa di norme inique. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea lo scorso ottobre ha dichiarato illegittime alcune norme vigenti dando ragione all'ex giocatore, che quindi ha richiesto un risarcimento dei danni.
