La lezione del Chelsea al calcio italiano. Dominare coi prodotti del settore giovanile
Reece James, Callum Hudson-Odoi e Trevor Chalobah insegnano che una strada fatta in casa è possibile. L'Inghilterra che a livello giovanile è stata di recente campione praticamente di tutto, ha un roseo futuro. Chiaro, d'estate le è mancata la zampata, e i nostri cuori azzurri ringraziano e gioiscono ancora. Però il modello Chelsea, pur milionario, pur fatto di prestiti, di talenti persi, di sterline disperse, dimostra che credere nei propri ragazzi è una via che funziona. E che paga. All'Inghilterra è servito tempo per farlo, ma nella vittoria di Stamford Bridge contro la Juventus, nell'undici titolare, c'erano nell'ordine: un portiere arrivato dal Lille. Un difensore preso dalla Roma, uno considerato a fine carriera preso dal Chelsea e uno cresciuto in casa. Un altro esterno dell'Academy, un mediano preso dal Napoli, uno dal Leicester City e l'esterno pure. Davanti un giocatore dell'Ajax, uno cresciuto nei Blues e un altro dal Borussia Dortmund. I milioni aiutano ma dimostrano che serve comprare in modo intelligente, giocatori funzionali, a prescindere dalla provenienza e dal costo. Che non serve strapagarli, ed errori come (finora) Werner e Saul lo dimostrano.
Però per entrambi la strada per il riscatto è lunga, e in fondo la squadra che vince la Champions League non può esser costruita tutta in modo autoctono o in provincia. Però Marina Granovskaia è donna d'affari che nel corso degli anni ha imparato a diminuire il rischio. Ha scelto un allenatore che sa abbinare modernità a fiducia nel talento, che non ha paura anche nel credere nei giovani. Lanciare Chalobah, che pensava a inizio anno d'andare in prestito altrove, lo dimostra. Lo stesso vale per l'esterno James o per Hudson-Odoi, che il club ha trattenuto nonostante le tante offerte. Che ha convinto a restare. E un messaggio anche alla Juventus, che con la sua Under 23 inizi e prosegua nella sua via, credendo di più nei talenti cresciuti in casa, nei giovani di qualità. E vale per l'Inter, per il Milan, per il Napoli, e pure per tutte le altre. Il Chelsea ha dominato nel segno dei giovani ma non di ragazzi qualsiasi Tre gol su quattro sono stati segnati da quelli dell'Academy. Un manifesto.