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Comanda la Roma di Gasp, Milan al Max corto muso. Bologna paradisiaco, la Juve è assente

Comanda la Roma di Gasp, Milan al Max corto muso. Bologna paradisiaco, la Juve è assenteTUTTO mercato WEB
Marco Piccari
Oggi alle 10:50Il Due di Piccari
Marco Piccari

Come tutte le settimane torna la rubrica del direttore di Tmwradio Marco Piccari, che analizza i temi principali della 12ª giornata di serie A.

Due di Cuori

La Roma di Gasperini comanda e il cuore dei tifosi batte forte. Contro la Cremonese vince e mostra sempre più consapevolezza nei propri mezzi e nel calcio del suo allenatore. Sì, questa squadra è sempre più quella del Gasp e si avvicina a grandi passi al calcio praticato dal mister ai tempi della Dea. Aggressione continua, recupero palla veloce, qualità nello stretto – come quella mostrata contro la Cremonese – e poi è arrivato anche il gol del centravanti Ferguson: la vera notizia. La difesa è solidissima e in porta super Svilar non fa passare neanche una mosca. Con questi presupposti la Roma può lottare eccome per il titolo.
Il due di cuori questa volta è anche per me, e lo condivido con il Milan. Vi chiederete il perché? Basta ascoltare il podcast di Maracanà di venerdì verso le 14.50: avevo pronosticato Inter–Milan 0-1. Mi ero immaginato una partita di “corto muso”, nel risultato e nel gioco, e così è andata. La mia è stata una botta di fortuna, mentre Allegri ha preparato così il derby e il Milan si è esaltato. Una partita di sofferenza e sacrificio, con un super Maignan che ha parato tutto e sul dischetto ha ipnotizzato anche lo specialista Calha. È stata la vittoria di Max: squadra compatta e sempre pronta a ripartire per colpire.
Il Milan ha confermato la sua legge negli scontri diretti con le big: in questo campionato, contro Bologna, Napoli, Juve, Roma e Inter, ha raccolto 13 punti. Quattro vittorie e un pareggio. Non può essere un caso. Resta però il rammarico per i punti persi con Cremonese, Pisa e Parma: altrimenti ora il Milan sarebbe già in fuga. Un cuore grande lo merita anche il Bologna. A Udine non gioca una grande partita, ma vince da grande squadra. Nove risultati utili consecutivi, 24 punti in classifica dopo 12 giornate: meglio del Bologna di Guidolin del 2002-03 e quarto posto con la vetta non troppo lontana. È un Bologna paradisiaco che può sognare. Esagerato? Può darsi, ma Italiano sta facendo lievitare questa squadra e Sartori, il direttore sportivo, passo dopo passo sta costruendo un percorso molto simile a quello dell’Atalanta. Con tutto il rispetto per il Como, questo è un progetto vero, realizzato con competenza e attenzione agli investimenti. In un campionato al momento equilibrato, il Bologna può guardare lontano e far tremare il torneo.

Due di Picche

La Juve è assente, Spalletti non riesce a far cambiare passo alla squadra e in classifica si scende. I bianconeri ora sono fuori dalla zona Champions. Contro la Fiorentina si è visto qualche strappo di Conceição, quando è entrato, e il lavoro di Vlahovic e Locatelli a fare da diga in mezzo al campo. Veramente poco per andare a vincere al Franchi. Non mi sento di essere eccessivamente critico con Spalletti, ma bisogna fare molto di più: così la zona Champions diventa complicata e Luciano non può fare peggio di Tudor. Urge dare un’identità a questa squadra, mostrare una parvenza di gioco e cominciare a vincere. La palla deve scivolare sul prato verde e i giocatori devono essere forti per determinare un destino forte.
Chi sta ancora peggio è l’Atalanta, che perde con il Napoli e scivola in tredicesima posizione. Si stanno perdendo le tracce della bella Dea e mi sento di fare un in bocca al lupo a Palladino: rimettere a posto il disastro fatto da Juric non sarà facile.

Jolly

Il jolly lo pesca il Milan: se la squadra vince il derby di corto muso, il merito va tutto a super Maignan. Para tutto e poi sul dischetto ipnotizza lo specialista Calha, lasciandogli persino maggiore spazio alla sua destra. È sembrato quasi indicargli dove tirare il rigore. Straordinario!

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