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Dall’eterno Ibra al rampante Raspadori passando per Marcell Mou

Dall’eterno Ibra al rampante Raspadori passando per Marcell MouTUTTO mercato WEB
mercoledì 15 settembre 2021, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Dai, lo ammetto: mi sto divertendo. Un inizio di campionato così frizzante non me l’aspettavo. O meglio, non pensavo di assistere a così tanti colpi di scena. La Juventus a quota un punto fa impressione, così come vedere Milan, Napoli e Roma al comando della classifica. Amelia, affrontato in una gara 5 vs 5 ad un evento di Operazione Nostalgia, me l’aveva detto: “Le sette sorelle sono tornate”. Beh, a giudicare da queste prime giornate, a parte la Juventus, direi che ci siamo (e, ne sono certo, la Vecchia Signora tornerà presto di moda).
La sensazione è che il ritorno del pubblico abbia rianimato anche i calciatori. C’è più voglia di giocare, di gioire, di mandarsi a f….. Bello così… E poi, come sempre, ci sono i personaggi da copertina, quelli che fanno la differenza.
Non posso che partire da Re Zlatan. Dopo quattro mesi ai box e 175 giorni senza fare gol, si è presentato con un nuovo look (codino rivedibile) e la solita belligeranza sportiva. Tra poco festeggerà i 40 anni ma che bello vederlo in campo. Chiaramente andrà centellinato, il problema è convincerlo a starsene in panchina quando sta bene fisicamente… Mi fa impressione pensare che Ibra è un classe 1981 e Raspadori un classe 2000. Eppure, il giovane Jack (intervistato poco tempo fa) mi piace enormemente. Ha qualcosa di speciale. Basta osservarne le movenze. E’ un bel vedere. Un ringraziamento eterno al Sassuolo che ha sacrificato Caputo per permettere ai vari giovinastri Raspadori e Scamacca di avere una vera chance di mettersi in luce.
Quando, al termine del calciomercato estivo, ho pensato a quante stelle ha perso la Serie A in un sol colpo (Donnarumma, Lukaku, Hakimi, De Paul e CR7), mi sono preoccupato.

Credevo che ne avremmo risentito a livello di qualità. Invece, c’è chi non ha avuto timore di farsi avanti e mettersi in prima fila, sotto i riflettori. Uno lo fa da sempre e si chiama Mourinho. La sua galoppata al gol di El Shaarawy mi ha riportato alla mente il grandissimo Carletto Mazzone (Brescia-Atalanta). Certo, Sir Carletto aveva finalità diverse ma lo sprint è stato speciale, esattamente come quello dello Special One.
Roma si sta esaltando al fianco del suo nuovo condottiero e questo è magnifico per la città ma anche per il calcio italiano. Copia e incolla per il Napoli di Spalletti che diverte e si diverte. Note negative ne abbiamo? Juventus a parte, sto soffrendo per Di Francesco. Lo ritengo un allenatore di indubbio valore ma la sfortuna sembra accanirsi su di lui da tanto, troppo tempo. Gli manca sempre un centesimo per fare l’euro. La sua avventura all’Hellas si è conclusa amaramente, dopo solo tre giornate. Una mazzata tremenda, doveva essere la piazza per rilanciarsi e, invece, si è sciolto come neve al sole (non solo per colpe sue). E Sarri? Mi sono espresso tante volte sull’allenatore toscano. Non ne condivido lo stile e le idee di gioco ma il mio pensiero conta zero. Sono curioso di vedere cosa accadrà quest’anno a Sarri. Se riuscirà ad imporsi, sarò il primo a scusarmi con lui. Dovesse fallire, non sarei stupito. Comunque, per chiudere: che bel campionato, aspettando il ritorno della Juventus (dei bianconeri non ne parlo, se ne discute sin troppo)…

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