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Antonio Cabrini: "Roma da scudetto e il problema della Juve è la società. E la Nazionale..."

Antonio Cabrini: "Roma da scudetto e il problema della Juve è la società. E la Nazionale..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Andrea Piras
Oggi alle 10:45Serie A
Andrea Piras

Antonio Cabrini ai microfoni di "Guelfi e Ghibellini" in onda su TMWRadio del campionato italiano:

La Roma può essere una seria candidata al titolo?
"La Roma ha un allenatore che ha dimostrato nella sua permanenza a Bergamo di essere un allenatore internazionale, a Roma sta rimettendo in piedi una squadra che aveva problematiche importanti. All’inizio si credeva di doverlo aspettare invece ha iniziato subito bene è riuscito ad entrare nella testa dei giocatori e nel cuore dei tifosi. Della Roma se ne parla poco ma io starei molto attento a non sottovalutare questa squadra perché può essere la vera sorpresa. Inter e il Napoli sono forti, ma anche la Roma può dar fastidio a molti e magari vincere.
E poi noto che è cambiata anche la mentalità a Roma è finito il periodo del "volemose" bene, grazie anche a Gasperini che è uno che sa quello che vuole. Quando dico 'volemose' bene mi riferisco al fatto che prima si vinceva e poi si spariva, invece ora vedo un ambiente più calmo più consapevole della propria forza e della solidità della società".

La Lazio sta vivendo un momento diverso che ne pensi?
"Vedo una società in difficoltà. Ora l’allenatore deve fare la differenza e avere la capacità di fare da filtro tra giocatori e tutto il resto e Sarri ha dimostrato che è un uomo capace e un allenatore che può riuscire in questo intento".

La tua Juventus sembra vivere un’altra stagione complicata.
"La Juventus è sempre un punto di domanda. Il problema non è nella squadra, ma l’assetto societario che deve imporre delle regole che aveva in passato. Se vai alla Juventus devi vincere".

Ti convince il Napoli di Conte e come ti spieghi tutti questi infortuni?
"Il Napoli è una squadra imprevedibile non sai mai come entra in campo, se per vincere o per perdere. Questo inizio di campionato forse ha pagato qualche partita sottotono, ma sicuramente rimane la squadra da battere. Gli infortuni vanno ricondotti ad una preparazione troppo pesante e poi le partite ogni tre giorni non aiutano. Anche se credo e questo non vale solo per il Napoli, ma per tutte le squadre forti che non si debba mai guardare ai giocatori infortunati ma a quello che vanno in campo".

Da campione del mondo come vedi questo momento dell’Italia?
"E un problema atavico non c'è una crescita a livello giovanile. La scorsa settimana hanno giocato nel nostro campionato 70 giocatori italiani un numero bassissimo. L’Italia deve andare al mondiale e non importa come entra se giocando bene o male. L’importante è passare il turno perché ci sono ragazzi di tre generazioni che non sanno cosa sia un mondiale. L’Italia va amata e sostenuta sono d'accordo con Buffon. Quando l’Italia ha vinto è perché c'erano giocatori di alto livello oggi purtroppo ci sono giovani che magari vincono con l’under 18 e poi in campionato rimangono in panchina".

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