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Cardinale silura Pioli dopo avere fatto lo stesso con Maldini. Che voleva silurare Pioli

Cardinale silura Pioli dopo avere fatto lo stesso con Maldini. Che voleva silurare PioliTUTTO mercato WEB
venerdì 1 marzo 2024, 10:26Serie A
di Andrea Losapio

"Guarderemo al cambiamento in ogni aspetto della società. Mi sono affidato a Zlatan per raccogliere opinioni, prospettive e consigli sull’idea del cambiamento in campo. Ma tutto attorno al Milan deve cambiare, anche se preferisco la parola evolvere. Guarderemo a come abbiamo fatto le cose, al personale, ai tanti infortuni che abbiamo avuto. Io non sono soddisfatto e Zlatan non è soddisfatto del fatto che non siamo numeri 1 al momento in Serie A". Una sola parola bastava per incorniciare queste frasi di Gerry Cardinale. Ed è "siluramento". Perché è evidente che Stefano Pioli in questo momento rischia di non essere più l'allenatore del Milan. In realtà non sembra nemmeno un rischio, ma una scelta già fatta. Troppi punti di distanza dall'Inter, fuori dalla Champions, l'unica possibile strada per una riconferma, molto ardua, è vincere l'Europa League.

In estate Cardinale invece ha voluto fare piazza pulita della storia rossonera. Si può contestare i modi di Paolo Maldini, anche di essere, ma non quello che ha portato negli anni al Milan. Invece è stato eliminato - senza nemmeno troppi complimenti - nel momento in cui voleva fare fuori Stefano Pioli. Forse lo stesso Cardinale aveva bisogno di non avere una figura così ingombrante a fianco: i buoni risultati erano dell'ex capitano, i fallimenti invece sarebbero stati legati al nuovo corso che non vuole spendere. L'intenzione di togliere di mezzo Pioli è stata fatta passare come la scelta, da parte della società, di mettersi dalla parte giusta (o più debole) della faccenda.

Ora la situazione è nettamente differente. L'arrivo di Ibrahimovic ha commissariato Pioli già da tempo, serviva solo l'ufficialità dalla bocca di qualcuno. "Vedo in lui le stesse capacità che hanno i grandi che ho incontrato in altri investimenti, la conoscenza unica del proprio mondo ma anche l’abilità di avvicinarsi al mio. E sono certo che Zlatan sarà rivoluzionario: mi permette di vivere negli Usa ma di essere a Milano, perché parla a mio nome e lo fa con legittimazione e credibilità". Ora non c'è più nemmeno bisogno di quella.

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