Cobolli-Gigli: "Juve più forte, ora dimostri di saper vincere. Anche Allegri partì bene"
Chi conosce benissimo l'ambiente Juventus è sicuramente Giovanni Cobolli-Gigli, ex presidente del club bianconero. L'inizio della Vecchia Signora ha stupito anche lui, che a TuttomercatoWeb.com ne ha esaltato la campagna acquisti: "La squadra è stata sicuramente rinforzata. Sono stati cambiati quasi tutti i giocatori e sono stati inseriti calciatori che hanno un palmares importante".
Qual è il reparto che è migliorato maggiormente?
"Il centrocampo non dovrebbe essere più un punto debole, ma un punto di forza. La Juve è partita bene nelle prime due, si è un po' fermata contro la Roma, ma va tenuto conto che buona parte degli acquisti sono arrivati da pochi giorni, nella sosta Motta dovrà spiegare i suoi modi di vedere il calcio. Mi è piaciuto molto il Motta di Bologna, non vedo perché non possa fare cose migliori a Torino".
L'Inter è sempre la squadra da battere?
"Ha il vantaggio di aver vinto lo scudetto, è cambiata poco e si è rafforzata. Inzaghi dimostra sempre di più di essere preparato da un punto di vista tecnico-tattico. Riparte da un tappeto già steso, ad alcuni è stato adeguato il contratto e questo li avrà resi più interisti di quanto non lo fossero già. La Juve invece deve dimostrare di essere capace di vincere. Io ho sempre manifestato apprezzamento per Allegri e va detto che anche l'anno scorso la partenza era stata buona, addirittura c'erano segnali di una novità di gioco, piano piano poi il tutto è diventato più difensivo, permettendo comunque ai bianconeri di arrivare agli obiettivi. Mi aspetto che di più adesso".
La cessione di Chiesa era preventivabile?
"Lo ringrazio per quello che ha fatto, penso si fosse creata una situazione di tensione tra i dirigenti e il suo entourage difficile da recuperare. La società aveva bisogno di sgravarsi del suo stipendio, hanno fatto bene, forse avrebbero incassato di più cedendolo prima. La Next Gen ha aiutato e ha portato guadagni con cessioni anche difficili da accettare come quella di Soulé. Mi rallegro però per la maglia numero 10 data a Yildiz, investire sui giovani è sempre stato un punto di forza per la Juventus".
E l'addio di Szczesny?
"Mi dispiace, è uno serio, è stato un gioco molto chiaro: guadagnava troppo per la Juve, quindi gli è stato proposto un progetto in Arabia, ma ha fatto un'operazione di orgoglio e si è ritirato".
La rivoluzione della Juventus ha dato ragione ad Allegri?
"Sì, è diventata una dimostrazione del fatto che lui non potesse fare di più di quanto ha fatto. La prima parte del campionato la Juve era in competizione per lo scudetto, poi sono successi dei fatti e non è stato possibile recuperare. È impressionante confrontare la Juve della prima parte con quella della seconda, Allegri è diventato difensivista, ha giocato per il risultato e ha centrato gli obiettivi. Non mi è piaciuto il modo in cui si sono lasciate le parti".
Il Milan è in difficoltà.
"Fonseca lo avevo visto in Italia, mi sembrava uno educato e capace. Quando lo ha preso il Milan, contrariamente all'idea dei tifosi, mi è sembrata una scelta giusta e mi sembra giusto che rimanga al Milan. È inammissibile ragionare diversamente dopo 3 partite, ora avrà 15 giorni di tranquillità e dovrà cercare di risolvere i problemi. Leao e Theo Hernandez hanno sbagliato, ma non va gonfiato troppo il problema, sono fondamentali per il Milan, vanno recuperati e il primo che deve farlo è lui".
L'impatto di Conte al Napoli come lo giudica?
"Ha un carattere particolare, ha una capacità tecnica notevolissima. Sente il suo lavoro, ci mette dentro tutta la sua anima e a volte fa delle dichiarazioni un po' così. Forse le parole dopo il primo turno hanno dato una sveglia al Napoli, che ha iniziato a fare mercato. Ora gli è stato dato quello che voleva, deve prendere la leadership e farà delle ottime cose".
L'acquisto che le è piaciuto di più in A?
"Douglas Luiz".