Dallo 'stadio mostro' a Pioli passando per i giocatori: i 7 peccati capitali della Fiorentina

Sulle pagine del Corriere dello Sport si analizza il momento difficile della Fiorentina sottolineando i ‘sette peccati capitali’ che stanno portando la squadra viola all’inferno dopo che in estate la squadra sembrava essere stata costruita per un campionato se non di vertice quantomeno da zona coppe europee.
Si va dallo ‘stadio mostro’, quel Franchi dove i lavori sono iniziati da tempo e vanno avanti senza un cronoprogramma e senza certezze con la storica Curva Fiesole ridotta in macerie e delle orribili e immobili palizzate dietro la porta, fino a una società debole – dove servirebbero figure di altro livello, gente di calcio che sappia parlare a un allenatore e una struttura che manca dalla scomparsa di Joe Barone – e un tecnico in difficoltà che fin da subito a trovato l’approvazione della piazza e della stampa, ma che dopo tre mesi non è ancora venuto a capo della situazione con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Sul banco degli imputati ci sono anche i giocatori ovviamente con anche De Gea che non sembra più quello di un anno fa e tanti altri, a partire da Gudmundsson, che non stanno confermando il rendimento passato.
Gli altri peccati sono legati ai punti persi malamente, soprattutto da situazioni di vantaggio come capitato contro il Milan nell’ultimo turno. Ma anche un mercato che da molti era stato valutato positivamente – il quotidiano ricorda di averlo premiato con un 7 pieno – sia per alcune conferme importanti sia per gli arrivi di giocatori come Fazzini, Viti, Sohm, Piccoli e Nicolussi Caviglia ch nessuno aveva bocciato. Proprio per questo suonano strane, anzi senza senso, le scuse del dirigente Daniele Pradè degli ultimi giorni.
Ora di fronte ai viola c’è l’incrocio pericoloso con il Bologna del grande ex Vincenzo Italiano, che naviga a ridosso della zona Champions League.
