Filip Stankovic e il cognome pesante: "A 9 anni un genitore mi diede del raccomandato"
Dall'Inter all'Olanda, fino alla Sampdoria ed al presente che si chiama Venezia: Filip Stankovic si racconta in una intervista a Gianlucadimarzio.com. "All’inizio non facevo il portiere" - svela - ". In campo correvo dietro al pallone, un po’ come nei pomeriggi nel giardino del nostro condominio con i miei genitori e i miei fratelli".
E allora, com'è finito fra i pali? La svolta in un'estate: "Tutto è cambiato grazie a una vacanza in Sardegna. Mio fratello Stefan faceva il portiere, io giocavo ancora fuori. “Questa volta facciamo cambio”. Lì è nata la mia passione per la porta. Non ci sono più uscito. Lo sentivo, quello era il mio posto nel mondo. Quella sarebbe diventata la mia casa e compagna".
Nel corso dell'intervista svela anche l cognome che porto è importante e pesante. Lo è da sempre. Come quella volta che avevo 9 anni. Stavo giocando una partita, all’improvviso dietro la rete appare un genitore. "Sei un raccomandato, sei qui per tuo padre". "Ma lui, un adulto, sta insultando me che sono solo un bambino. Com’è possibile?". Ricordo di averlo guardato per un attimo. Ma sapevo di essere più forte di lui e delle sue parole: contava chi ero e chi volevo diventare. Dovevo diventare un calciatore, volevo diventare un calciatore".
Parlando dell'Inter, Stankovic Jr spiega: "Per me l’Inter è casa. Ci sono entrato quando ero solo un bambino. Ho passato momenti bellissimi con loro che non dimenticherò mai. Come le volte che apriva la porta della nostra camera: "Oggi non andate a scuola, venite con me alla Pinetina". Erano le mattine più belle".













