Filippini: "Lazio, nessuno si aspettava una partenza del genere. Uscirne il prima possibile"

L'ex centrocampista della Lazio Antonio Filippini ha parlato ai microfoni di Radio Laziale della formazione biancoceleste: "Quello attuale è un momento difficile e delicato, nessuno si aspettava una partenza del genere - riporta Lalaziosiamonoi.it -. Hai perso anche il derby e a Roma sappiamo tutti l'importanza di un evento simile. Ora sia la società che i giocatori devono impegnarsi ad uscire il prima possibile da questa situazione. Cosa fare per uscire dalla crisi? Guardando i giocatori è più una squadra di qualità che di carattere, non si può pretendere che da una mela esca succo d'arancia. Devono mettere in campo le loro doti al servizio della squadra, solo in questo modo possono uscire il più velocemente possibile.
Prima di tutto col mercato chiuso succede che chi giocava prima si è sentito col posto sicuro. Senza l'arrivo di giocatori nuovi non c'è la componente sfida, anche tra compagni di squadra, per conquistarsi il posto di settimana in settimana. Purtroppo è un comportamento normale nell'essere umano. Zaccagni può essere il leader, ma personalmente credo sia un leader più tecnico che caratteriale. Ma appunto, perché è una Lazio non costruita sul discorso temperamentale. Infatti l'anno scorso arrivato il primo periodo negativo hanno fatto fatica ad uscirne. Diciamo che nel corso degli anni la Lazio è sempre piaciuta per l'aspetto tecnico e il giocare bene a calcio. Il temperamento è venuto meno perché il pregio migliore era quello tecnico.
Ora che servirebbe altro non sono stati presi i giocatori per far sì che il temperamento possa essere un valore aggiunto. Sarri è caduto dalle nuvole quando ha appreso del mercato, e già questo è importante. Quando ho letto la notizia mi sono chiesto perché la società non abbia parlato prima. In base al fatto che conosce già parte dei giocatori e l'ambiente è la scelta giusta, ma questa situazione non è ideale".
