Il successore Dumfries contro Hakimi: in estate sarà un pezzo pregiato

È arrivato tra mille scetticismi, in quell’aria da smobilitazione che aveva preoccupato Antonio Conte al punto di fare armi e bagagli. Denzel Dumfries, una partita alla volta, ha convinto tutti. È stato decisivo nelle partite di Champions League, perfetto nello schema di Simone Inzaghi - che quella negatività l’ha scacciata via - e oggi è considerato in maniera quasi unanime il giocatore più in forma dell’Inter, forse il più decisivo per la sua capacità di coniugare atletismo e risultati, sia in attacco che in difesa.
Alla prova del predecessore. L’incrocio di questa sera con il PSG non sarà banale. Di fronte, ci sarà proprio chi, con la sua partenza, aveva fatto nascere tanti dubbi: quell’Achraf Hakimi che in verità molti tifosi nerazzurri di tanto in tanto sperano possa tornare all’Inter. Scontro diretto, a una fascia di distanza, tra due giocatori che hanno numeri relativamente simili in stagione: Hakimi ha giocato molto di più, 3.985’ contro 3.107’. Ma sui gol la parte del leone l’ha fatta l’olandese, con 11 gol contro 8. Sugli assist, invece, torna a trionfare il marocchino, 14-6.
E l’estate? Il punto interrogativo è d’obbligo: l’Inter, a differenza del passato, non ha bisogno di cedere. Ma Dumfries è tra i giocatori più ambiti, nonostante la carta d’identità lo avvicini ai 30 anni di età. I nerazzurri, peraltro, hanno chiuso per Luis Henrique, anche se è complicato pensare che Inzaghi - a caccia di garanzie sul mercato - possa accontentarsi del brasiliano in caso di clamorosa (e redditizia) cessione.
