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Inter, Conte: "In due anni fatto un grande lavoro, la squadra si fida di me"

Inter, Conte: "In due anni fatto un grande lavoro, la squadra si fida di me"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 25 aprile 2021, 17:45Serie A
di Dennis Magrì

Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha analizzato così la vittoria per 1-0 contro il Verona ai microfoni di Dazn: “Arrivare a questo punto della stagione con il pallone che inizia a pesare, perché qui c'è gente che si trova per la prima volta in questa posizione in classifica, non è facile. Anche oggi abbiamo fatto la nostra partita, creando diverse occasioni per fare gol. Situazioni viste a La Spezia, o il tu per tu oggi di Lautaro con Silvestri, significa che c'è un po' di tensione. Vincere significa anche mettere un capitolo importante nella carriera di un calciatore. Stiamo tenendo il piede sull'acceleratore, dietro stanno perdendo punti: questo vuol dire che stiamo bene”.

Nell'esultanza cosa c'è?
"Vedo il 95% della conquista dello scudetto. Ancora non lo abbiamo portato a casa, ma vincere contro questo Verona è un bel segnale. Oggi abbiamo portato a casa non tre punti, non sei, ma nove".

Tre tiri in porta subiti in totale nelle ultime tre partite. Questo terzetto difensivo è il più forte?
"Vedo tante similitudini con l'inizio del percorso con Bonucci, Barzagli e Chiellini. Nel mio primo anno alla Juve, erano ragazzi che avevano zero a livello di curriculum. Stessa cosa qui all'Inter con Skriniar, De Vrij e Bastoni. Anche loro vedranno che la vittoria dello scudetto dà stimoli e consapevolezza, per loro inizierà un percorso praticamente nuovo".

A cosa pensava quando, nel pre-partita, girava per il campo?
"Era per vedere il campo, è diventata un'abitudine con Oriali (sorride, ndr). Lo facevo da calciatore, lo faccio oggi da allenatore. Serve un po' a scaricare le tensioni, il pre-partita non lo sopporto: spero inizi quanto prima la partita, vuoi vedere il risultato finale, gioire frequentemente come sta accadendo in questi due anni con l'Inter".

Come si sente nei panni dell'uomo che cambia la storia di un club o di una squadra?
"Sicuramente in questi due anni abbiamo lavorato tanto da un punto di vista calcistico, ma anche sulla testa dei giocatori. Era da tantissimo tempo che l'Inter non era competitiva: ci abbiamo provato lo scorso anno, questa volta siamo vicini allo scudetto. Non bisogna solo lavorare sul campo, ma anche mentalmente. A volte sono anche pesante, ma ne ho trovati pochi vincenti 'leggeri'. Noi indichiamo un percorso di difficoltà estrema, di sacrifici: quanti sono disposti a fare questo?! Alla fine il risultato ti porta a conquistare un gruppo di calciatori che inizia a fidarsi del proprio condottiero. Ed è successo questo all'Inter".

Ultimamente sta pronunciando la parola scudetto.
"Ne parlo e ne parlerò sempre, un allenatore del mio livello non può pensare di accontentarsi. Sapevo di avere l'1% di possibilità di vittoria, ci sono momenti in cui bisogna essere realisti. I miei obiettivi sono sempre massimi, mi rendo conto che anche i media e la gente da me si aspetta tanto".

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