L'ex arbitro Casarin: "Qualcuno è corruttibile. E paga sempre il più povero"
Paolo Casarin, ex arbitro che ha ormai 85 anni, si è raccontato in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, nella quale ha ammesso che non garantisce per l'integrità della categoria: "Penso che ci sia qualcuno corruttibile, ma è una percentuale trascurabile. Se li avessi scoperti, però, gli avrei spaccato la faccia". L'ex fischietto spiega che per lui era fondamentale il dialogo con i calciatori, in ogni situazione.
Casarin motiva così la sua opinione: "È facile tirare fuori i cartellini, invece bisogna prevenire le situazioni. L'aspetto umano è importante". Per avvalorare la sua tesi sottolinea che rimase colpito dalla morte di Re Cecconi, a tal punto da andare al suo funerale. Tutti si stupirono di vedere un arbitro presente alla cerimonia.
E a chi gli chiede se è vero che i direttori di gara tollerano le intemperanze dei campioni più di quelle dei gregari, risponde così: "Probabilmente sì. Paga sempre il più povero, è un meccanismo che fa parte della vita, non solo del calcio". Casarin torna sull'argomento e fa comunque presente che quando succedono certe cose poi un arbitro torna a casa e si domanda come ha fatto a commettere quell'errore mandando fuori magari chi non c'entrava niente perché l'altro era più importante.











