La fine del ciclo Leverkusen diventa un ostacolo per il Milan nella corsa a Xhaka

L'interesse deciso del Milan per Granit Xhaka preoccupa i tifosi del Bayer Leverkusen, apparentemente meno la dirigenza delle aspirine che non sembra intenzionata a privarsi del talento svizzero, anzi. Sono pronti a ergerlo a leader in campo e nello spogliatoio, per avviare un nuovo ciclo con Erik ten Hag.

La fine della stagione 2024/25 ha di fatto sancito la fine di un ciclo di quasi tre anni, praticamente irripetibile, che ha consegnato in casa Bayer un Meisterschale a imbattuti, una Coppa di Germania e una Supercoppa tedesca: tre titoli. Più di quanti il club ne aveva conquistati dalla fondazione al 2023 (una Coppa UEFA nel 1988 e una Coppa di Germania nel 1993). Una parola fine sancita dalla scelta di Xabi Alonso di chiudere qui la sua esperienza alla BayArena e in nome di un gentlemen agreement che gli consentiva di salutare per allenare una ex squadra, eccolo raccogliere il testimone del Real Madrid, che lo terrà a battesimo questa sera al Mondiale per Club.

Un addio pesante e nemmeno l'unico, perché il Mondiale per Club lo sta giocando anche Jonathan Tah, ma con la maglia del Bayern Monaco. I bavaresi per averlo nel torneo hanno pagato un indennizzo di 800mila euro, il giocatore si sarebbe svincolato il 30 giugno. Oltre al perno della difesa saluteranno Jeremie Frimpong e Florian Wirtz, entrambi al Liverpool. Sull'olandese c'è stato poco da fare, data la clausola rescissoria da 40 milioni pagata dal club inglese. Per il trequartista è servita invece un'offerta talmente alta (137 milioni, bonus compresi) che era impossibile rifiutare.

Di fatto la squadra riparte con un nuovo tecnico e 3 elementi fondamentali da rimpiazzare. Perdere anche Xhaka vorrebbe dire salutare anche il cuore del centrocampo, oltre al fatto che le cessioni extra-large hanno riempito le casse del club al punto da non aver bisogno di soldi. A spostare l'ago della bilancia potrà essere solo la volontà del giocatore, che a 33 anni potrebbe voler provare una nuova esperienza. E del resto, da founder di un brand d'abbigliamento (Grajo) la capitale della moda Milano sarebbe perfetta.