Mkhitaryan: "Chivu avrà un grande futuro. Gioco meno? Ok anche una gara a settimana"

Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell'Inter, è intervenuto dal Festival dello Sport di Trento e, tra i tanti temi, ha raccontato anche il rapporto col suo nuovo allenatore Cristian Chivu:
"Non posso dimenticare che ho 36 anni e che fra poco ne avrò 37. Voglio aiutare la squadra, però devo anche capire le scelte dell'allenatore. Sono pronto ad aiutare la squadra magari facendo una partita a settimana, non tutte. Se ne avessi avuti 23 o 24 di anni, magari l'avrei affrontata in modo diverso. Vedo un allenatore che vuole crescere, imparare ogni giorno e che per me ha un grande futuro".
L'armeno ha detto la sua anche sul predecessore di Chivu, Simone Inzaghi: "C'era e c'è, questi rapporti non si scordano. Ho vissuto 3 anni bellissimi con Simone Inzaghi, mi ha dato una seconda giovinezza. Mi sentivo importante a giocare tutte le partite dai 33 ai 36 anni. A Udine però, quando mi ha tolto dopo 32 minuti pensai: 'Magari ho trovato un altro che si comporterà male con me'. Invece non sapevo questa storia degli ammoniti, che lui li cambia dopo ogni giallo. Nessuno me lo aveva spiegato. Per me è stato un allenatore, un padre, un amico, uno con cui puoi parlare di tutto. Parlavo di tutto, però sapendo che c'era un limite da non sorpassare mai. Ho solo bei ricordi con lui, se lo rivedrò nei prossimi anni lo riabbraccerò. Gli ho mandato un messaggio quando è andato in Arabia perché è stato importante per l'Inter".
