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Mkhitaryan: "Inzaghi un padre, ma si è parlato più del suo addio che della finale col PSG"

Mkhitaryan: "Inzaghi un padre, ma si è parlato più del suo addio che della finale col PSG"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:38Serie A
Giacomo Iacobellis
fonte Dagli inviati, Lorenzo Marucci e Daniele Najjar

Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell'Inter, è intervenuto dal Festival dello Sport di Trento e, tra i tanti temi, ha parlato del suo rapporto prima con Simone Inzaghi e poi con Cristian Chivu. Queste le sue dichiarazioni:

Che rapporto c'era o c'è con Simone Inzaghi?
"C'era e c'è, questi rapporti non si scordano. Ho vissuto 3 anni bellissimi con Simone Inzaghi, mi ha dato una seconda giovinezza. Mi sentivo importante a giocare tutte le partite dai 33 ai 36 anni. A Udine però, quando mi ha tolto dopo 32 minuti pensai: 'Magari ho trovato un altro che si comporterà male con me'. Invece non sapevo questa storia degli ammoniti, che lui li cambia dopo ogni giallo. Nessuno me lo aveva spiegato. Per me è stato un allenatore, un padre, un amico, uno con cui puoi parlare di tutto. Parlavo di tutto, però sapendo che c'era un limite da non sorpassare mai. Ho solo bei ricordi con lui, se lo rivedrò nei prossimi anni lo riabbraccerò. Gli ho mandato un messaggio quando è andato in Arabia perché è stato importante per l'Inter".

Quel chiacchiericcio sul suo addio vi ha disturbati in finale di stagione?
"Secondo me la gente parlava più del fatto che lui potesse andare via che del fatto che fossimo arrivati in finale di Champions. Magari ci ha un po' disturbato perché pensi: 'Ma scusate, stiamo per giocare una finale di Champions e voi parlate di altro'".

Prevale l'orgoglio o il rammarico per la scorsa stagione?
"Dalla prima giornata non puoi arrivare alla finale di Champions senza fare niente. C'è orgoglio per il percorso fatto che non è stato facile. C'è pure il rimpianto che dopo una stagione di 9 mesi non riesci a vincere qualcosa. Siamo abituati a vincere trofei e non siamo riusciti a vincerne nessuno".

Chivu dati alla mano ti sta facendo giocare un po' meno, ma ne parli solo bene.
"Non posso dimenticare che ho 36 anni e che fra poco ne avrò 37. Voglio aiutare la squadra, però devo anche capire le scelte dell'allenatore. Sono pronto ad aiutare la squadra magari facendo una partita a settimana, non tutte. Se ne avessi avuti 23 o 24 di anni, magari l'avrei affrontata in modo diverso. Vedo un allenatore che vuole crescere, imparare ogni giorno e che per me ha un grande futuro".

Rileggi qui le parole di Mkhitaryan

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