Napoli, prima di mandare Lucca in prestito serve il riscatto: come incide sul mercato a saldo zero
In casa Napoli tiene banco la situazione legata a Lorenzo Lucca, attaccante arrivato con grandi aspettative ma che fino ad oggi non è riuscito a soddisfare le attese. Appena 385 minuti in Serie A (poco meno di 500 considerando tutte le competizioni) e soli due gol all’attivo. Numeri che non hanno convinto né Antonio Conte né il direttore sportivo Giovanni Manna, soprattutto alla luce dell’investimento programmato.
In estate il Napoli ha infatti costruito un’operazione molto importante per assicurarsi Lucca: 35 milioni di euro più 5 di bonus complessivi, una cifra che testimonia quanto il centravanti fosse considerato un tassello centrale del nuovo progetto tecnico. L’operazione è stata strutturata come prestito con obbligo di riscatto: il club azzurro ha già versato 9 milioni di euro, ma dovrà pagarne almeno altri 26 (più eventuali bonus) per completare l’acquisto a titolo definitivo. Secondo quanto riferito da Sport Mediaset, l’obbligo di riscatto scatterà a febbraio.
Ed è proprio qui che nasce il vero nodo della vicenda. In questo momento il Napoli sta valutando la possibilità di trovare una nuova sistemazione a Lucca, ma non può cederlo in prestito finché il riscatto non verrà formalizzato. Finché l’attaccante resta di proprietà dell’Udinese, infatti, gli azzurri non hanno la possibilità di ridistribuirlo sul mercato.
La questione assume ancora più peso considerando che il Napoli è attualmente soggetto al blocco del mercato a saldo zero, che limita la possibilità di effettuare nuove operazioni in entrata. Tuttavia, l’eventuale anticipo del riscatto a gennaio non rappresenterebbe un problema: l’operazione Lucca è infatti già stata contabilizzata come accordo chiuso nella sessione estiva, e dunque non inciderebbe sul saldo del mercato invernale.











