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Pisa, Inzaghi: "Miracolo iniziato in ritiro. Toccate le corde giuste, sono stato seguito"

Pisa, Inzaghi: "Miracolo iniziato in ritiro. Toccate le corde giuste, sono stato seguito"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Serra
Oggi alle 10:15Serie A
di Niccolò Righi

Intervistato dal Corriere della Sera, il tecnico del Pisa Filippo Inzaghi ha parlato della stagione che si è conclusa con la promozione nella massima serie. "Vivo per queste emozioni. Portare il Pisa in A 34 anni dopo l’ultima volta è stata un’impresa incredibile" ha commentato l'ex bomber del Milan, che a proposito delle differenze rispetto alle promozioni con Venezia e Benevento ha aggiunto: "Ogni successo ha la sua storia. Questo miracolo è nato nel ritiro di Bormio quando parlando ai miei ragazzi per spingerli a credere nell’impresa avevo ricordato loro che solo Caracciolo, il capitano, era nato quando il Pisa era in A. Penso di aver toccato le corde giuste dei giocatori: “Possiamo fare la storia ed esibirci a San Siro il prossimo anno”. Mi hanno seguito".

Sui suoi modelli.
"Oltre a mi fratello Simone e Ancelotti, io e il mio staff abbiamo studiato molto il Bayer Leverkusen cercando di replicare la stessa pressione alta e la compattezza".

Su Simone Inzaghi.
"Sono felicissimo per mio fratello che sta ottenendo le soddisfazioni che merita: due finali europee nel giro di tre edizioni sono un risultato incredibile. Il successo sul Psg sarebbe la consacrazione. i suoi punti di forza sono la serietà, la dedizione al lavoro, l’empatia con i giocatori. Poi diciamocelo, ha fatto sì che il 3-5-2, un sistema tradizionalmente considerato difensivo, si trasformasse in un modulo spettacolare. Vedere l’Inter giocare in questi anni è stato bello".

Sul Milan.
"Sono e resto tifoso rossonero, il Milan è la mia vita e vorrei sempre vederlo in corsa per ogni obiettivo. Mi auguro che il prossimo sia l’anno del Diavolo, l’Europa è il palcoscenico che merita".

Sui prospetti della Serie B.
"Non mi piace fare paragoni: quando sono arrivato al Milan se mi avessero accostato a Van Basten o Weah mi avrebbero solo caricato di responsabilità. Per un attaccante è un grande peso essere definito il nuovo Inzaghi o Paolo Rossi: lasciamo perdere. In questo campionato mi sono piaciuti molto, fra i giovani della B, Pio Esposito dello Spezia e Matteo Tramoni del mio Pisa".

Su Ancelotti.
"Quando mi aveva ventilato dell’ipotesi di allenare il Brasile, lo avevo spinto ad accettare, perché sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una carriera stupenda. Ora sogno una finale mondiale Italia-Brasile".

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