Polveriera Lazio: Sarri furioso dopo il ko col Sassuolo, Zaccagni non parla a fine partita

Un inizio troppo altalenante per i gusti della Lazio e di Maurizio Sarri. La banda biancoceleste, dopo un'estate complessa per il mercato bloccato, ora vive attimi di incertezza rilevanti in ottica risultati sportivi perché nelle prime tre partite stagionali ha incassato due sconfitte e trovato solo una vittoria tra Como, Verona e Sassuolo.
E soprattutto ieri in trasferta contro i neroverdi sono saltati i nervi in piena regola al tecnico della Lazio. Il motivo è lampante e sotto gli occhi di chi ha osservato i passaggi a vuoto della squadra finora in campionato: gioco lento, poche idee e soprattutto caos in campo. Per questo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera (edizione Roma) Sarri avrebbe lasciato il Mapei Stadium seduta stante al termine della sconfitta con il Sassuolo. Per motivi familiari sì, ma furibondo e senza alcuna intenzione di parlare nel post-partita.
I giocatori non rispondono come vorrebbe alle sue richieste, tra palleggio e attacco degli spazi come mantra dell'allenatore toscano. Non ottimi presupposti di fronte al big match di domenica con la Roma di Gasperini. E il nervosismo era già emerso nel corso della partita quando Pellegrini e Rovella si sono messi a discutere dietro la panchina con dei tifosi biancocelesti stizziti per la situazione. Con un piccolo retroscena esemplificativo della tensione presente nella Lazio: Mattia Zaccagni, il capitano, si è rifiutato di parlare a fine partita.

