Renica sul Napoli: "Conte da 8 contro l'Atalanta: mi piace quando allena, meno quando parla"
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Renica, ex difensore azzurro: "Può essere una vittoria che fa ripartire il Napoli con delle novità. La novità principale è lo sfruttamento totale della rosa, che ha potenzialità importanti. Per quello che abbiamo visto, le seconde linee, messe insieme ai titolari, hanno fatto vedere cose straordinarie. Sono loro quelli che poi hanno determinato la partita".
Il minor lavoro difensivo richiesto agli esterni d'attacco ha reso il Napoli più pericoloso?
"Sì, però bisognerà vedere cosa succederà quando rientreranno anche i giocatori di qualità che sono fuori, e sono tanti. Ci potranno essere dei cambiamenti. La partita, è stata preparata molto bene: anche l'inserimento di Gutierrez, che ha fatto una grande partita e la difesa a tre che in non possesso diventava a cinque. La vera novità è che finalmente è stata sfruttata tutta la rosa, costruita per far bene. Il Napoli ha le potenzialità per far bene, non c'è dubbio. Ha un potenziale enorme".
Che voto darebbe a Conte per tutte le scelte positive fatte contro l’Atalanta?
"Conte, contro l'Atalanta, merita 8: mi piace quando allena, non quando fa dichiarazioni pericolose in conferenza. A noi piace il Conte che lavora in silenzio e trova soluzioni, non quello che fa conferenze forzate e, secondo me, pericolose. Abbiamo un doppio Conte: quello che in campo è tanta roba, e quello che, quando perde una partita o vive un periodo negativo, dice cose molto forzate e pericolose".
Si riferisce a dichiarazioni pericolose per l'ambiente?
"Per l'ambiente e per la squadra. Quando dice, dopo Bologna, che la squadra gioca senza cuore, rischi. Trovi ragazzi molto seri, che, fortunatamente, non reagiscono come in certi spogliatoi con personalità più forti, dove ti possono anche 'far fuori'."
Secondo lei c'è stato realmente il rischio di perdere il gruppo?
"Conte ha fatto capire qualcosa, ma anche De Laurentiis col suo tweet che ha scatenato un momento di forte tensione in diretta televisiva. Io l'ho interpretata così. È arrivata la vittoria, la medicina migliore che rimette tutto a posto. Ma dopo Bologna un momento di forte tensione c'è stato, senza dubbio. Anche il fatto che per una settimana non sia andato ad allenare è stato un altro momento delicato: non essere presente soprattutto con le seconde linee, che più di tutte hanno bisogno dell'allenatore, è un segnale forte. Un'altra forzatura, oltre a quella del cuore."













