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Como, Fabregas: "Vittoria che dà identità, non molliamo la nostra filosofia"

Como, Fabregas: "Vittoria che dà identità, non molliamo la nostra filosofia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 21:23Serie A
Andrea Carlino

Cesc Fabregas analizza il successo per 3-1 contro l'Hellas Verona, soffermandosi sull'importanza di mantenere l'identità di gioco anche dopo gli errori. L'allenatore del Como elogia la mentalità della squadra e difende le scelte tattiche che caratterizzano il progetto tecnico lariano. Ecco le sue parole a DAZN al termine del match.

Una vittoria diversa rispetto alle gare casalinghe con Cremonese e Genoa. Contro squadre simili al Verona eravate andati in vantaggio, poi il pareggio e non eravate riusciti a chiuderla. Oggi invece 2-1 e poi 3-1. Le fa piacere essere riusciti a vincere questo tipo di partita?
"Abbiamo giocato in undici per tutta la partita. Nelle altre due gare che ha menzionato, Genoa e Cremonese, abbiamo subito due gol quando eravamo rimasti in dieci, situazione sempre più complicata da gestire. Questo è un dettaglio che va sottolineato perché risulta davvero importante. Per quanto riguarda le magie di Nico Paz, dipende da cosa intendiamo. Se parliamo solo di gol e assist, allora forse non ce ne sono state, ma ho visto ugualmente particolari di grande qualità anche a centrocampo. Oggi, con la pioggia, il terreno era molto bagnato. Capisco che chi non ha mai giocato in queste condizioni faccia fatica a comprenderne la difficoltà, perché cambia tutto: il pallone bagnato arriva in modo diverso, più veloce del solito. Riuscire a fare ciò che fa lui diventa estremamente complicato. Ringrazio tutti i miei ragazzi perché questa era davvero una partita difficile e stiamo continuando a crescere".

Parliamo di Caqueret, che sbaglia in occasione del gol subito ma poi ripete quella giocata continuamente senza paura. Questo è molto positivo a livello di mentalità della squadra, che non ha paura di sbagliare e non si fa condizionare dall'errore.
"Questo è importante dal punto di vista del collettivo. Ovviamente, può capitare in certi momenti perché siamo una squadra che costruisce dal basso, che gioca in maniera diversa. È un altro modo di interpretare il calcio, di giocare a calcio. Oggi abbiamo commesso un errore in un'azione in cui non abbiamo letto correttamente il movimento, ma è quello che chiedo io. Non è un errore di Caqueret, non è un errore di qualcun altro, è un errore mio, perché questa è la nostra mentalità. Quello che mi piace di più è proprio ciò che hai detto: si sbaglia, si continuerà a sbagliare, ma dobbiamo andare avanti lo stesso perché una vittoria come quella di oggi ti dà maggiore identità. Quando si commette un errore del genere, la cosa più semplice sarebbe avere paura e mettersi a ragionare troppo. I nostri avversari giocavano di rimessa, si chiudevano dietro, non ti lasciavano spazi per arrivare in porta. La soluzione più comoda sarebbe stata mollare, adeguarci al loro stile, iniziare a giocare più verticale, più lungo. Invece noi abbiamo tenuto duro: per due partite consecutive abbiamo mantenuto il 72% di possesso palla. È una percentuale significativa e conservare questa continuità è fondamentale per la nostra crescita".

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