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TMW RADIO - Di Chiara: "In Serie A sembrano tornate le Sette Sorelle. No a Zaniolo falso nove"

TMW RADIO - Di Chiara: "In Serie A sembrano tornate le Sette Sorelle. No a Zaniolo falso nove"TUTTO mercato WEB
venerdì 10 settembre 2021, 20:10Serie A
di Dimitri Conti

Alberto Di Chiara è intervenuto nel corso del Talk Show che si è svolto a La Valletta Beach Club di Castiglione della Pescaia, trasmesso da TMW RadioTV, e condotto da Lorenzo Marucci.
L'ex calciatore si è soffermato su diversi temi, partendo dalla Juventus e dalle tante assenze in vista della trasferta di Napoli: "In questo momento Chiesa è senza dubbio un giocatore in ascesa, è quasi imperturbabile e questo, per chi deve affrontare gare importanti, è fondamentale. La Juventus deve ricostruire un ambiente che sembra sgretolarsi dopo l'addio di Cristiano Ronaldo. Napoli sulla carta favorito, ma la Juventus ha potenziale. Anche il Napoli deve però risolvere qualche piccolo problema. Una seconda sconfitta consecutiva per la Juve sarebbe grave, sarebbe difficile poi ritrovare l'entusiasmo, ma sicuramente Allegri saprà trovare soluzioni vincenti".

Che ne pensa della politica di ringiovanimento della Juventus annunciata da Cherubini?
"Queste pause di riflessione, come Pirlo e Sarri, sono durate ciascuna un anno; quest'anno è il terzo tentativo riproponendo Allegri. Sono scelte che suscitano un po' di domande, ma hanno pensato che Allegri sia l'allenatore adatto per ricominciare e ricreare quello spogliatoio che era mancato con Sarri e Pirlo. Come Mancini con la Nazionale, quando trovò il deserto e riuscì a farci nascere una rosa, creando un gruppo. L'invito di Mancini di puntare su giovani italiani forse la Juventus lo ha colto".

Osimhen è pronto a partire titolare contro la Juventus dopo la riduzione della squalifica.
"Per il Napoli è un giocatore indispensabile. È giusto aver esuberanza e personalità, ma non si deve eccedere. Deve essere bravo Spalletti nell'affrontare in maniera selettiva tutti i componenti della squadra, ma ha la personalità per farlo. Anzi, penso l'abbia già affrontata".

Com'è la griglia scudetto?
"Sembra siamo tornati ai tempi delle sette sorelle: ci sono le squadre della Champions, ma anche Lazio, Roma e Napoli; potenzialmente tutte queste possono giocarsela. Inter? Ci sono state partenze compensate con buoni acquisti, e Inzaghi è un allenatore vincente, l'ha dimostrato alla Lazio: in un ambiente molto difficile, ha sempre portato la Lazio a lottare per la Champions ed è stato a un passo dallo scudetto prima del Covid. I giocatori sono stati sostituiti con altri che Inzaghi conosce molto bene. L'Inter può ricandidarsi allo scudetto. Pioli è riuscito a plasmare in maniera giusta, col giusto inserimento di giocatori come Ibrahimovic che fanno spogliatoio. L'Atalanta è ormai diventata una certezza".

Cosa potrà dare Dumfries?
"Non lo conosco benissimo, è una sostituzione quasi più difficile di quella di Lukaku. Hakimi è un terzino d'attacco, che spesso risolve la partita. Senza dubbio è stato preso un giocatore che potrebbe fare quello, e non dimentichiamo Darmian. Al di là dei punti interrogativi, l'Inter credo sia riuscita, in un mercato molto difficile, a riequilibrare una situazione che sembrava al disarmo".

Come spiegarsi le difficoltà di Immobile in Nazionale?
"Credo sia condizionato da motivi tattici e psicologici. Il motivo potrebbe essere questo: nella Lazio i due sulle fasce giocano per lui, mentre Chiesa e Insigne, che gli stanno dietro in Nazionale, sono individualisti, spesso puntano alla conclusione e Immobile rimane così fuori dal gioco a livello finalizzativo".

Che ne pensa di Raspadori e dell'auto-paragone con Aguero?
"Magari gli assomiglia come caratteristiche fisiche, ma i paragoni sono sempre difficili. Raspadori deve ancora imparare, trovare continuità. Siamo nel periodo storico in cui arrivi subito, per mancanza di talenti e individualità a livello tecnico; basta una giocata e subito uno viene convocato in Nazionale. Bearzot convocò Paolo Rossi e non Pruzzo che era stato tre volte capocannoniere in Serie A. Non ha grande concorrenza".

Cosa pensa delle gare di qualificazione ai mondiali della Nazionale?
"È l'inizio della stagione. La squadra è un po' appagata a livello di motivazioni e c'è stato un po' di calo fisiologico; è mancata la fase conclusiva con Bulgaria e Svizzera e ci sono stati episodi sfavorevoli. Mancini ha tenuto tranquillo l'ambiente e con la Lituania ha rimesso le cose apposto, approfittando del pareggio della Svizzera contro l'Irlanda del Nord".

Kean dove può arrivare?
"Può essere determinante in questa Juventus che punta sui giovani dopo l'addio di Ronaldo. Ha una grande opportunità. Deve essere bravo Allegri ad indirizzarlo e a dargli fiducia".

Che valutazione dà della linea intrapresa dal Milan sul mercato?
"Non sono stati al gioco al ricatto di rinnovare i contratti a cifre spaventose e hanno mantenuto quel tema, creando un ambiente dove i giocatori vengono volentieri.

Qual è il livello della Serie A?
"Ci sono giocatori vicini ai 40 anni: Ibrahimovic può fare ancora la differenza, magari in maniera più discontinua vista l'età, ma ha ancora grande fisicità, ha i tempi. È indicativo che Chiellini e Bonucci siano ancora i perni della difesa della Nazionale. Ai nostri tempi a quell'età avevi già smesso, c'era già il cambio generazionale. È un campionato che ha perso qualità. Ci sia il coraggio, come ha più volte detto Mancini, di puntare sui giovani italiani".

Dove metterebbe Zaniolo in Nazionale?
"Se lo togli dai tre davanti potrebbe anche giocare mezzala. Falso nueve? Non lo vedo spalle alla porta".

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