Torino, la carica di Ismajli: "Mi sono sempre sentito capitano, anche senza fascia"

Ardian Ismajli, nuovo difensore del Torino, ha parlato ai microfoni di Torino Channel del suo arrivo in granata e non solo.
Quali sono le prime sensazioni?
“Sono arrivato qualche settimana fa, sono contento e anche a mia moglie piace molto questo posto. Abbiamo già visitato la città, abbiamo trovato qualche qualche che ci piace e piano piano vedremo tutto”
Che famiglia è quella Ismajli?
“Siamo tutti albanesi: io del Kosovo. Siamo tre figli, due maschi e una femmina. Mio papà lavora in politica, mio fratello ha giocato e fa il carabiniere mentre mia sorella è informatica. Da bambino sognavo di giocare a calcio, non ho mai mollato. Mia mamma sta a casa. Emir Sahiti è un mio fratello acquisito, ci conosciamo da tanti anni e abbiamo giocato insieme: lui adesso è in Bundelisga (all’Amburgo, ndr)”.
Si sente un leader?
“Mi sono sempre sentito capitano, anche senza fascia. Un anno fa sono stato capitano con l’Albania, è stato un momento storico anche per la mia famiglia. Ringrazio tutti per la fascia, io do sempre tutto in campo: le cose non ti vengono regalate, ma si meritano. E io sono di quelli che aiutano i giovani in spogliatoio e loro mi vogliono bene. Da bambino ho vissuto tante difficoltà, ecco perché adesso voglio aiutare i ragazzi”.
Qual è la sua storia?
“Sono uscito dal Kosovo e sono andato a Spalato, ho conosciuto mia moglie. Stiamo insieme da sei anni. Lei è ancora oggi presidente di una squadra di calcio femminile, speriamo di stare insieme tutta la vita”.
Cosa ne pensa della Serie A?
“Era il mio sogno, in Kosovo guardavo solo il campionato italiano: volevo la tv per vedere le partite, l’ho detto subito a mio papà. Sono contento di essere qui da cinque anni, ora inizia un’altra stagione e spero di giocare tanti.
Preferisce una difesa a tre o quattro?
“Mi trovo bene a quattro e a tre. Qualche anno fa giocavo a tre, ora siamo a quattro con Baroni: per me non difficile”.
Com’è andata la trattativa?
“Il Toro ha anticipato tutti: sono qui perché quando mi hanno chiamato ho preso l’opportunità al volo. Sappiamo cos’è il Toro, la sua storia e i suoi tifosi. Il mio lavoro è semplice, devo fare il massimo.
Qual è il suo motto?
“Il guerriero non molla mai, anche non al 100% vado in campo: l’ho fatto spesso anche all’Empoli, porterò in campo questo spirito guerriero anche al Toro. Speriamo di fare grandi cose insieme”.
