Suditorl, \Davi: "Da piccolo avevo paura di giocare a calcio. Adesso sono in B con mio fratello"
Federico Davi, terzino classe 2002, in forza al Sudtirol, ha rilasciato una lunga intervista al Magazine ufficiale del club di Bolzano. Parlando sia della professione che della sua vita privata. Ecco alcuni passaggio interessanti:
"Confesso che all’inizio, quando ero piccolo, non volevo provare a giocare a calcio sul serio, perché avevo paura. Non so di cosa avessi paura, sta di fatto che i primi palloni li ho calciati in giardino con mio papà e mio fratello. Fino a 7-8 anni non volevo giocare a calcio in squadra. Poi ho iniziato, nelle giovanili, a Laives
e non ho più smesso.
Quando giocavo nelle giovanili del Sudtirol, quando ero piccolo, seguivo la prima squadra con il sogno di poterci arrivare un giorno. È sempre stata un’ambizione, un desiderio da coronare, un obiettivo da raggiungere, chiaramente con la consapevolezza che non sarebbe stato semplice. Non è scontato arrivare a centrare un obiettivo, anche se lo vuoi fortemente, ma puoi provare, puoi cercare di arrivarci. Ci vuole impegno, determinazione, devi farti
trovare pronto quando si presentano le opportunità, devi cogliere l’occasione e avere anche un pizzico di fortuna”.
Sul debutto in Serie B, poi, racconta: "È un bellissimo ricordo. Sono entrato nei minuti finali e ho realizzato la rimessa laterale che ha avviato l’azione che ha portato poi a fare il 3-2 contro la Salernitana, in casa, al “Druso”. È un bellissimo ricordo!”.
Sull'avventura comune con suo fratello maggiore, Simone, invece, spiega: "Per me è una soddisfazione grandissima, immensa, oltre che una fortuna, anche perché non è scontato avere questo tipo di opportunità. Non succede spesso di poter giocare con il proprio fratello nella squadra della propria città e, tra l’altro, in Serie B. È una cosa molto bella, perché hai un punto di riferimento in più all’interno della squadra, su cui ti puoi appoggiare, fidare, parlare di qualsiasi cosa. Poi lui ha molta più esperienza di me, quindi a maggior ragione è un punto di riferimento”.











