Corini e Brescia, una storia d'amore con radici che affondano lontano. E qualche turbolenza
Nella serata di oggi l’Union Brescia ha annunciato il ritorno di Eugenio Corini sulla panchina. Ritorno perché la società presieduta da Giuseppe Pasini si è fatta carico dell’eredità di quella, fallita al termine della scorsa stagione, guidata da Massimo Cellino spostando la sede da Salò a Brescia e cambiando denominazione e colori sociali.
Quella fra Corini e Brescia è una lunga storia d’amore iniziata quanto l’attuale tecnico muoveva i primi passi nel mondo del calcio con l’approdo nelle giovanili delle Rondinelle oltre trent’anni fa (1984) e l’esordio in prima squadra datato 1987. Tre stagioni in Serie B, l’ultima condita addirittura da nove reti, e poi il salto in Serie A per vestire prima la maglia della Juventus, poi quelle di Sampdoria e Napoli, e fare nuovamente ritorno al Brescia nella seconda parte della stagione 1994-95 chiudendo così a quota 110, con 12 reti, con la maglia della formazione lombarda.
Da allenatore invece il primo approdo a Brescia è datato settembre 2018 quando subentrò quasi subito a David Suazo e terminò la stagione con un primo posto e la promozione in Serie A. L’anno successivo visse un’annata complicata venendo esonerato due volte prima in favore di Fabio Grosso e poi di Diego Lopez in una stagione che vide la retrocessione in Serie B. Tornò poi in Serie B per sostituire Pippo Inzaghi nel finale della stagione 2021/22 quando chiuse al quinto posto e arrivò fino alla semifinale play off venendo eliminato da quel Monza che poi fu promosso in Serie A, non venendo poi confermato per l'anno successivo.
Ora inizia la sua terza avventura da allenatore, quinta considerando anche quelle da calciatore, in un campionato come quello di Serie C affrontato solo una decina d’anni fa con il Frosinone per cercare di riportare l’Union Brescia in alto e scrivere nuovi capitoli nella storia d'amore con il club della sua città.











