25 aprile 1995: muore Andrea Fortunato. Lo juventino colpito da leucemia acuta

In un giorno di festa, come oggi, se ne andò Andrea Fortunato, uno dei migliori prospetti della sua generazione. Era il 25 aprile del 1995, ventotto anni fa, quando lo juventino perde la propria battaglia contro la Leucemia. Muore a Perugia, a 24 anni. La sua famiglia è originaria di Salerno, ma si trasferisce ben presto a Como, dove diventa titolare tra Serie B e C1. Lo acquista il Genoa che prima lo spedisce a formarsi definitivamente al Pisa, ancora in B, poi lo lancia sul palcoscenico della A, facendo subito benissimo con 33 presenze (su 34) e tre gol.

In panchina nella Juventus c'è Giovanni Trapattoni, in avanti Ravanelli e Vialli. Così nel 1993-94 viene acquistato dai bianconeri per la fascia mancina come erede di Antonio Cabrini e partendo benissimo, tanto da guadagnarsi le prime convocazioni in Nazionale nel settembre del 1993. Purtroppo saranno anche le ultime. Le prestazioni peggiorano e nel maggio del 1994 i medici del club decidono che è ora di svolgere esami più approfonditi, che danno un esito pessimo: è affetto da leucemia linfoide acuta, che si può curare solamente con un trapianto di midollo osseo. C'è un altro problema: non c'è un donatore, quindi padre e sorella si rendono disponibili a un trapianto di cellule.

La situazione sembra migliorare, prima purtroppo di peggiorare definitivamente. A ottobre inizia la riabilitazione e si allena con il Perugia, nel febbraio del 1995 Fortunato va anche in trasferta a Genova. Una brutta polmonite, due mesi dopo, ne abbassa le difese immunitarie. Il 25 aprile lascia questo mondo, mentre i suoi funerali, a Salerno, sono seguiti da migliaia di persone.