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Convegno sul Calcio Sociale, Ulivieri: "Costruiamo ponti in risposta a chi vuole alzare muri"

Convegno sul Calcio Sociale, Ulivieri: "Costruiamo ponti in risposta a chi vuole alzare muri"TUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Marucci
martedì 30 maggio 2023, 15:53Altre Notizie
di Lorenzo Di Benedetto

Oltre due ore di confronto denso, ricco di spunti, dati scientifici e analisi comparate tra modelli internazionali che hanno confermato la forza e l’importanza progressiva, con ricadute salutari documentate, senza distinzioni di genere e di età, di un fenomeno appassionante e dai molti volti inclusivi: il calcio sociale. Ieri, nel pomeriggio, nell’Auditorium del Centro tecnico federale di Coverciano, si è svolto il convegno sul tema, organizzato da Aiac (Associazione Allenatori Italiani di Calcio) e Lega Pro. “Calcio sociale. Realtà e prospettive”, alla presenza dei presidenti delle due componenti, Renzo Ulivieri e Matteo Marani, è stato animato da relatori tra i più qualificati in materia: il professor Carlo Castagna (puntuale nel certificare i benefici di un calcio ludico, che conta i gol ma non il risultato), la dottoressa Povoas (testimone dell’esperienza portoghese del FC Porto), panel che ha visto gli interventi del presidente statunitense del Cesena, Robert Lewis, di Massimo Finizio (che ha illustrato il caso tedesco, in particolare legato all’esperienza del St. Pauli, basato su sport popolare, dal basso e associazionismo) e in chiusura di Lorenzo Giudici, ad del Centro Storico Lebowski di Firenze (che si è soffermato sul legame tra club alternativo e territorio e sull’importanza degli allenatori come educatori).

Attento e interessato, Robert Lewis (particolarmente davanti ad alcune proposte, come quella di aver organizzato un asilo, all’interno dello stadio del St. Pauli, aperto durante le partite). Il suo Cesena sta portando avanti con impegno un progetto di calcio integrato, rivolto a ragazzi diversamente abili, che coinvolge settimanalmente anche i calciatori della prima squadra. «Il calcio non deve avere pregiudizi né barriere. Nessuna barriera, ideale ma anche fisica, come quelle che dividono le persone allo stadio. Se si può essere uniti e solidali come sta accadendo adesso davanti alla disastrosa alluvione in Romagna, si deve esserlo anche quando si va a vedere una partita». Un tema ripreso da Ulivieri, nelle conclusioni: «Noi vorremmo formare cittadini, cittadini del mondo, costruire ponti in risposta a chi vuole alzare muri».

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