Cristiano Ronaldo: "Se potessi, non giocherei per nessun club e solo per la Nazionale"

Cristiano Ronaldo ha ricevuto martedì il premio "Prestige" in occasione del gran galà del calcio portoghese, che premia le eccellenze del movimento lusitano. "Ho ancora passione per tutto questo. La mia famiglia dice che è ora di smettere e mi chiede perché voglio fare 1000 gol se ne ho già fatti 900 e oltre. Ma dentro di me non la penso così. Sto ancora facendo cose buone, sto aiutando il mio club e la Nazionale. Perché non continuare? Ho la certezza che quando smetterò me ne andrò pienamente soddisfatto perché ho dato tutto me stesso. Devo godermi il momento. So che non mi restano molti anni per giocare, ma i pochi che mi restano, devo godermeli al massimo", sono le parole raccolte da AS. "Sono in nazionale da 22 anni, credo che questo parli da solo, la passione che ho per indossare la maglia, per vincere trofei, per giocare per la nazionale . Lo dico anche molte volte: se potessi, giocherei a calcio solo per la Nazionale, non giocherei per nessun altro club, perché quello è l'apice e il culmine di un calciatore".
Quando gli hanno chiesto degli obiettivi futuri, si è mostrato cauto e concentrato sul breve termine: "Sarò sincero: non la vedo come un'ossessione. Se me lo aveste chiesto 20 anni fa, forse avrei risposto in modo diverso, con la voglia di mangiarmi il mondo, ma ora non vedo più le cose così. L'età ci permette anche di pensare in un altro modo. Come ho detto, ho la filosofia di vita del vivere giorno per giorno. Nel quotidiano le cose cambiano in un istante. Non si possono fare piani a lungo termine".
Sul Portogallo ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è vincere le due prossime partite e qualificarci al Mondiale. Il Mondiale si vedrà. Dobbiamo pensare solo ed esclusivamente al presente, ma con la mente proiettata in avanti. Sarebbe un sogno. Ma facciamo un passo alla volta".
