Francia, Deschamps: "Kantè torna perché è al suo top. Mai convocato nessuno per 'bloccarlo'"
Parlando in conferenza stampa delle convocazioni della sua Francia, Didier Deschamps ha analizzato diversi argomenti legati all'attualità, entrando anche nello specifico di diversi singoli: "Ho fiducia in Jules Koundé. È un giocatore che ha giocato molto. Lo stesso vale per Ibou' Konaté. Le prestazioni dei giocatori sono anche legate alla forma della loro squadra. Il fatto che Jules sia meno brillante rispetto alla scorsa stagione è un dato di fatto, ma anche la sua squadra sta rendendo meno".
Sull'assetto offensivo dei Bleus: "Giocavamo già con questo sistema al Mondiale 2022. C'era un'organizzazione molto simile. L'idea è quella di avere a disposizione un potenziale offensivo molto importante. Abbiamo bisogno di un equilibrio tra attacco e difesa, ma dal momento in cui c'è qualità, il mio obiettivo è creare il maggior numero possibile di problemi all'avversario.
Sul ritorno di N'Golo Kanté: "È al suo miglior livello, a giudicare dalle partite che lo vedo fare. È sempre potenzialmente selezionabile, e lo è anche questa volta. Finora, il mio obiettivo era quello di dare spazio ai più giovani per farsi le ossa. N'golo ha uno status, un'esperienza. Quando lo chiamo, è perché abbia un ruolo importante. In vista di ciò che ci aspetta, è sempre nella mia testa e nelle mie riflessioni. Se devo chiamarlo ogni volta, lui viene; per lui è sempre un piacere indossare questa maglia".
Sui giovani che scelgono il Senegal: "È un argomento delicato, ma i giocatori hanno sempre avuto questa libertà. È una loro scelta, dettata da diverse ragioni. L'attrattiva della squadra nazionale non devo commentarla io. Ci sono molte altre Nazionali che hanno dossier molto precisi su tutti i giovani che hanno la possibilità di attirare. Non ho nulla da dire al riguardo. Non ho mai convocato un giocatore solo per 'bloccarlo', impedendogli di scegliere un'altra nazione".
Sulla polemica con il PSG: "Io non sono al posto di Luis Enrique, e lui non è al mio. Dal momento in cui i giocatori sono in campo, c'è un rischio di infortunio".
Sulla partita contro l'Ucraina del 13 Novembre: "Se fosse dipeso solo da me, avrei preferito che non giocassimo il 13 novembre (data sensibile per gli attentati di Parigi del 2015, ndr). Non mi sento la forza di parlare di quello che è successo, per il rispetto che ho per le famiglie che hanno sofferto e perso i loro cari. Il dovere della memoria è sempre presente. C'è una partita di calcio in quella data, ed è molto importante per noi".
Sulla concorrenza tra Théo Hernandez e Lucas Digne: "Non hanno lo stesso profilo. Théo è portato a spingere molto di più, cosa che fa con il suo club, in un sistema diverso dove ha tutta la fascia a disposizione. La concorrenza esiste. In passato sono stato portato a distribuire il minutaggio. Non so se sarà ancora così. Sono concentrato sull'Ucraina, ma la concorrenza tra i due è sana".











