Il Real Madrid davanti a un bivio storico: Florentino Pérez pronto a cedere il 10%
Il Real Madrid si trova davanti a uno dei momenti più delicati e significativi della sua storia recente. E, questa volta, il destino del club non dipende da Kylian Mbappé o Vinicius Jr, ma da Florentino Perez. Da anni il presidente madrileno riflette su come superare i limiti del modello dei "socios", ormai considerato un freno allo sviluppo economico, soprattutto in un calcio dominato da club sostenuti da capitali privati o addirittura statali. L’ipotesi di trasformare il Real Madrid in una SAD è stata studiata a lungo, ma Pérez sembra aver scelto un’altra strada.
Secondo vari media spagnoli, tra cui Cadena SER, il presidente è pronto a cedere il 10% del club a investitori esterni. L’idea sarebbe quella di creare una società parallela - o di utilizzare una già esistente, come quella che gestisce lo stadio Bernabéu - capace di accogliere nuovi capitali senza modificare la natura giuridica del club. I socios resterebbero formalmente proprietari del Real Madrid, Pérez continuerebbe a guidarlo, ma per la prima volta entrerebbero fondi esterni.
Una decisione che divide profondamente l’opinione pubblica madridista. Tradizionalmente conservatori, molti soci rivendicano con orgoglio l’indipendenza del club e la sua "purezza" rispetto ai capitali stranieri. Sui social e nei media tradizionali i messaggi di protesta sono numerosi e la popolarità di Pérez appare in netto calo. Nonostante le critiche, potrebbe trattarsi di un passaggio epocale. Secondo il presidente, accogliere nuovi investimenti è l’unico modo per restare competitivo in un calcio che cambia rapidamente. L’esempio dell’Atletico, passato recentemente sotto il controllo del fondo americano Apollo Sports Capital, o l’intenzione di Laporta di modificare il modello del Barcellona, mostrano che la tendenza è generale. Il Real Madrid entra così in una nuova era: dolorosa per molti, inevitabile per altri. Ma, come sempre, saranno i risultati sul campo a determinare il giudizio finale.













