La Spagna sogna la "qualificazione perfetta": il precedente del 2010 fa ben sperare
La Spagna è vicinissima a compiere una delle imprese più prestigiose della sua storia recente. Se dovesse battere domani la Turchia, chiuderà infatti il girone di qualificazione al Mondiale 2026 a punteggio pieno, conquistando il pass per il Mondiale che si giocherà negli Stati Uniti, Messico e Canada senza lasciare per strada nemmeno un punto. Un risultato che La Roja ha centrato una sola volta: nella marcia trionfale verso il Mondiale di Sudafrica 2010, poi vinto.
Quel percorso iniziò nel settembre 2008, appena due mesi dopo il trionfo europeo in Austria e Svizzera. L’allora squadra di Vicente del Bosque era stata inserita in un gruppo a sei con Armenia, Bosnia, Belgio, Estonia e la stessa Turchia. La Spagna partì forte, battendo Bosnia (1-0) e Armenia (4-0), per poi imporsi ad ottobre contro Estonia (0-3) e Belgio (1-2). La fase di qualificazione si interruppe fino al marzo 2009, quando arrivò il doppio confronto con la Turchia: 1-0 a Madrid e 1-2 ad Istanbul. A settembre travolse Belgio (5-0) ed Estonia (3-0), chiudendo poi il girone con una vittoria in Armenia (1-2) e un’altra in Bosnia (2-5). Dieci partite, dieci vittorie: un percorso immacolato.
Il resto è storia. Arrivata in Sudafrica da favorita, la Spagna inciampò clamorosamente all’esordio contro la Svizzera (0-1), ma seppe rialzarsi e vincere tutti i successivi incontri, fino alla finale di Johannesburg decisa dall’indimenticabile gol di Andrés Iniesta contro l’Olanda. Oggi, 16 anni dopo, la nazionale di Luis de la Fuente ha l’occasione di eguagliare quell’impresa. E, se la storia è destinata a ripetersi, i tifosi spagnoli possono sognare in grande.













