Serge Aurier costretto a rimandare l'esordio in Iran: l’ivoriano fermato dall'epatite B

L’avventura iraniana di Serge Aurier inizia con un imprevisto. Il 32enne terzino ivoriano, ingaggiato dal Persepolis, non ha ricevuto la licenza dalla Federazione iraniana di calcio a causa di una positività all’epatite B, un’infiammazione del fegato provocata da un virus.
Secondo il club e le autorità locali, finché il virus sarà presente, Aurier non potrà allenarsi né giocare con la sua nuova squadra. Il comunicato del Persepolis specifica che il giocatore dovrà sottoporsi a un nuovo controllo fra tre mesi: solo se la carica virale sarà sufficientemente ridotta potrà riprendere l’attività. In caso contrario, sarà necessario attendere ulteriori tre mesi. Nel frattempo, Aurier dovrà osservare un periodo di isolamento, dato l’alto rischio di contagio.
Il percorso di Aurier è stato complicato negli ultimi anni. Dopo aver lasciato il Tottenham nel 2021, l’ex PSG ha attraversato esperienze brevi e poco produttive, tra Villarreal, Nottingham Forest e Galatasaray, con un minutaggio ridotto. Arrivato in Iran come una delle star del campionato, il due volte vincitore della Coppa d’Africa si trova in un momento particolarmente difficile. Il contratto con Persepolis è di un anno, fino al 30 giugno 2026, e la speranza del giocatore e del club è di poter recuperare il tempo perso e permettere a un atleta esperto come Aurier di contribuire al progetto sportivo. La salute, però, rimane il fattore determinante per il suo rientro in campo.
