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Il figlio della principessa aggredito dopo Monaco-Galatasaray: "Ho temuto per la vita"

Il figlio della principessa aggredito dopo Monaco-Galatasaray: "Ho temuto per la vita"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Daniele Najjar
Oggi alle 00:15Calcio estero
Daniele Najjar

Louis Ducruet, il figlio della principessa di Monaco Stéphanie, assieme a due suoi amici è stato aggredito da due tifosi del Galatasaray al termine della vittoria del Monaco contro il club turco (1-0), avvenuta martedì in Champions League. Questi ultimi sono stati processati venerdì. Un fatto che emerge solo ora, rivelato dal quotidiano Monaco-Matin.

L'aggressione è avvenuta nella sala VIP dello stadio Louis II. I due tifosi sono stati processati in comparizione immediata venerdì per "lesioni, violenze o aggressioni volontarie". Hanno ricevuto due mesi di carcere con sospensione della pena e tre anni di divieto di accesso nel territorio monegasco. Devono anche pagare 1.000 euro a ciascuna delle vittime: Louis Ducruet e uno dei suoi amici, l'altro non avrebbe voluto prendere parte alla denuncia per paura di rappresaglie.

Il giornale riferisce che lo spazio VIP era, martedì sera, prevalentemente pieno di tifosi turchi. Se alcune tensioni si sono verificate durante la partita, è stato al termine del fischio finale, mentre gli amici di Louis Ducruet si dirigevano verso i servizi igienici, che Salman B. avrebbe pronunciato parole in turco percepite come aggressive, il che ha scatenato la rissa. Il problema è nell'assenza di videosorveglianza, che non permette di corroborare una delle due versioni divergenti delle due parti.

"Ho temuto per la mia vita": le testimonianze (contrastanti)
Questa la testimonianza di Salman B., uno dei presunti aggressori, riportata da RMC Sport: "Parlavo in turco con mio cugino. Non sono mai stato aggressivo e non ho dato colpi. L'amico del signor Ducruet si è avvicinato aggressivamente a me, l'ho respinto. Poi il signor Ducruet mi ha afferrato per il collo, mi stringeva sempre di più. Mi hanno strangolato, ho cercato di lottare". Suo padre Hassan B. ha aggiunto: "Non ho mai picchiato nessuno in vita mia, sono intervenuto per togliere mio figlio da questo problema".

Louis Ducruet ha invece dichiarato: "Volevo evitare un'escalation della rissa, l'ho afferrato da dietro a livello del busto, e non del collo, per impedirgli di continuare ad aggredire il mio amico. Ho ricevuto pugni in faccia, sul busto, sulle braccia. Ho temuto per la mia vita (...) Ho avuto paura di essere linciato".

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