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Lichtsteiner, nuova vita tra orologi e hockey: "Dopo il calcio devi reinventarti"

ESCLUSIVA TMW - Lichtsteiner, nuova vita tra orologi e hockey: "Dopo il calcio devi reinventarti"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 25 agosto 2021, 10:39Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro

Dal calcio all'hockey, passando per gli orologi. Stephan Lichtsteiner si è reinventato, appese le scarpette al chiodo. Dopo una vita dedicata al calcio, arrivando a 108 presenze con la Nati, terzo dietro Alain Geiger e Heinz Hermann, nonché pilastro del ciclo irripetibile della Juventus, prima di Antonio Conte e poi con Massimiliano Allegri, Lichsteiner voluto scoprire nuovi mondi prima di scegliere la sua nuova strada. Lasciando ancora aperta la porta del primo amore. Ai microfoni di Tuttomercatoweb si racconta:

Stephan Lichtsteiner, dal calcio agli orologi: come è nata l'idea
"Gli orologi sono la mia passione e ho colto l'occasione una volta ritiratomi per approfondire il business e cosa c'è dietro la nascita di un orologio. Ho fatto uno stage di tre mesi da Maurice de Mauriac, ho scoperto un nuovo mondo e ho potuto scoprire la giornata tipo di un lavoratore. Ho passato una vita come calciatore professionista e i calciatori vivono in una bolla, sono un mondo a parte, per questo motivo ho deciso di fare una nuova esperienza per crescere come uomo".

È stato difficile l'addio al calcio?
"Quando smetti devo dire che all'inizio è un po' dura perché gli obiettivi che avevi in carriera non ci sono più e ti devi reinventare. Ho deciso pertanto di fare qualcosa di nuovo".

Il tuo futuro è negli orologi?
"È stata una bella esperienza, ma non credo di essere fatto per quel tipo di lavoro. È stato bello ma alla fine sono uno sportivo e credo che perseguirò la strada dello sport".

Non a caso sei nel CdA dell'Hockey Club Lugano
"È una questione di cuore. Sono appassionato di hockey ma chiaramente per i miei impegni non ho potuto seguirlo come avrei voluto. Ho fatto questo passo per dare una mano alla famiglia Mantegazza, che da anni sta facendo il massimo per il club. C'è una bella organizzazione e un club che vuole vincere e diventare sempre più grande. Per me è un ruolo nuovo, non mi occupo di questioni tecniche ma sto apprendendo molto".

Hai parlato di un periodo difficile dopo il ritiro da calciatore
"Ho vissuto anni bellissimi, esperienze incredibili. Il calcio mi manca tantissimo ma è l'inevitabile condizione che un calciatore deve affrontare, una volta appesi gli scarpini al chiodo. Per cui devi iniziare a porti nuovi obiettivi, trovare altri stimoli. Lo ammetto, non è facile e fai fatica".

In compenso sei rimasto ancora nel giro
"La porta è sempre aperta. Sto prendendo i diplomi necessari per poter allenare e nel frattempo aiuto in Federazione, come viceallenatore dell'Under 18 della Svizzera, oltre che al Kriens".

Segui ancora la Serie A? Come vedi questo campionato appena iniziato?
"Sarà un campionato molto equilibrato, ma alla fine vincerà la Juventus".

L'arrivo di Allegri da una parte e le cessioni di Lukaku e Hakimi dell'Inter stanno facendo pendere l'ago della bilancia in favore dei bianconeri
"Non è solo Allegri il motivo. Questa è una squadra sa vincere e a mio avviso il rinnovo di Giorgio (Chiellini) è importantissimo sotto questo punto di vista".

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