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È Spalletti lo Special One. Allegri non può essere il futuro e forse neppure il presente della Juve. Il mostro è Zaniolo o chi lo ha dato in pasto ai tifosi?

È Spalletti lo Special One. Allegri non può essere il futuro e forse neppure il presente della Juve. Il mostro è Zaniolo o chi lo ha dato in pasto ai tifosi?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 30 gennaio 2023, 18:13Editoriale
di Luca Calamai

E’ Spalletti lo Special One di questo campionato. Ogni idea di Luciano da Certaldo si trasforma in oro. Osimhen segna un gol da favola? Ribadendo di essere il centravanti più forte della Seri A? Bene, nel momento decisivo di Napoli-Roma, con il risultato in parità, lo Special One di Certaldo lo toglie e inserisce Simeone che segna la rete decisiva. E così la squadra partenopea allunga sempre più le mani sulle scudetto. Ora i punti di vantaggio sono tredici. Intuizioni così confermano che questo è l’anno di Spalletti e di un Napoli che riesce sempre a pescare nel mazzo la carta giusta. Lasciando agli altri solo le briciole. Il problema non sono i punti di vantaggio sulle rivali ma il fatto che non esistono rivali. 
E lo Special One universalmente riconosciuto? Beh, per Mourinho non è il momento migliore. La sconfitta con il Napoli, l’infortunio di Abraham e soprattutto il caso Zaniolo rovinano la domenica al portoghese. Josè Mourinho, che vive da padrone nel mondo giallorosso, ha fatto terra bruciata intorno a questo talento tanto geniale in campo quanto incapace di gestire in maniera intelligente la sua immagine e il suo futuro calcistico. Da tempo leggendo le “avventure” di questo formidabile talento ho trovato sintomi di balotellite.
Un virus calcistico pericoloso. Speravo in peccati di gioventù. E speravo che la personalità di Mourinho avrebbe aiutato questo talento a riprendere la giusta via. Invece lo Special One ha tritato il giocatore dandolo in pasto alla piazza.

Oggi Zaniolo è il traditore. Una specie di mostro. Ma mi chiedo il mostro è il giocatore o anche chi gli ha disegnato questo vestito addosso? E la Roma può accettare di vedere rovinato un suo patrimonio?  
Voltiamo pagina. “Dobbiamo fare i punti per salvarsi” ha detto Allegri. Beh, da un allenatore che guadagna sette milioni netti l’anno è strano ascoltare una simile dichiarazione di resa. Ma idee nuove? Giocatori da rilanciare? Qualcuno da migliorare? Nei sette milioni netti c’è compreso anche questo tipo di lavoro. E dire che qualcuno aveva ipotizzato di consegnare ad Allegri la gestione tecnica per i prossimi anni. Per ricostruire la nuova Juve. La verità è che la Juve deve voltare pagina. Ripartire con un progetto nuovo. Anche dal punto di vista tattico. Ci sono tecnici che con rose di basso profilo stanno proponendo un buon calcio. Il primo nome che mi viene in mente è Thiago Motta e il suo Bologna. Sinceramente non penso che Allegri possa essere il futuro della Juve e se continuerà così neppure il presente. Il vero ostacolo sarà come gestire la montagna di soldi che guadagna. Non ci sono all’orizzonte nel mondo grandi club interessati al momento a puntare sul tecnico di Livorno facendosi carico del suo assurdo stipendio. Servirà una mostruosa (già a proposito di mostri…) buonuscita.
Vorrei chiudere parlando di buon calcio. Il neo promosso Monza sta diventando un modello da imitare. Adriano Galliani può non stare simpatico a tutti ma sa far calcio. Lo ha dimostrando anche in questa sua nuova sfida non facendosi spaventare da una partenza da incubo e puntando, con coraggio, non su allenatori da salvezza ma su un giovane come Raffaele Palladino che può diventare un progetto di alto livello. In estate c’era chi pensava che il Monza di Galliani e Berlusconi avrebbe imbacato tante vecchie glorie. Ricordate? Si palava addirittura di Ibra che ora fa la comparsa nel film di Asterix. Le vecchie glorie sono rimaste a casa loro. E il Monza oggi ha invece tre-quattro elementi nuovi che possono diventare protagonisti ad alto livello. Fare bene calcio è come andare in bicicletta: non disimpari mai.

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