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Gli stadi riaperti, gli stadi nuovi. Due anni dopo, per un nuovo inizio

Gli stadi riaperti, gli stadi nuovi. Due anni dopo, per un nuovo inizioTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 8 febbraio 2022, 17:05Il corsivo
di Marco Conterio

La faccia dei Presidenti all'uscita delle ultime due Assemblee di Lega, al netto del ruolo vacante del dopo Paolo Dal Pino, al netto di un pallone italiano ancora nei mari agitati dell'incertezza per il domani, raccontava molto. Nulla di nuovo sul fronte stadi riaperti, con le casse sempre più asciutte e con ben pochi spettatori ammessi sugli spalti. 5mila prima, 50% poi. Si aspettavano un nuovo scalino, sia nel rendez vous di fine gennaio che in quello di inizio febbraio. Invece nulla di nuovo dai confronti interni e anche dalle richieste al Governo. La Lega Calcio, con l'ad De Siervo ora alla guida e con una presidenza da eleggere (entro il 23 febbraio in terza assemblea, per evitare il commissariamento), non ha però mai mollato il colpo e la presa. La Federazione è scesa in campo i dialoghi diretti tra Gabriele Gravina e Roberto Speranza, Ministro della Salute, sono stati fruttiferi. A due anni dall'inizio della pandemia, c'è la disponibilità del Governo alla riapertura totale degli impianti.

In mezzo alle nuove ordinanze che saranno in vigore a giorni, che porteranno all'allentamento di molte restrizioni, c'è stato spazio anche per un settore sin troppo accantonato per la rilevanza che ha sia a livello sociale che economico. Il calcio ha alzato la voce a più riprese ed è servito un tavolo tecnico tra la Federazione, espressione massima e diretta verso il Governo, e Speranza, per prendere una decisione importante. Allentare la presa, perché la situazione lo permette, ascoltare un settore in grande difficoltà: perché il calcio non è solo i grandi colpi di due-tre squadre e anche quella è una tematica da approfondire e non leggere in modo superficiale nelle intenzioni delle società come Juventus e Inter che li hanno fatti. 100% da marzo, 75% per le ultime due di campionato. Manca l'ufficialità ma c'è stata apertura totale da parte del Governo.

E dagli stadi riaperti la mente viene subito al futuro. Perché se c'è Speranza da una parte, dall'altra ce n'è altrettanto. Che sia la volta buona. Che sia, con ottica Euro 2032, la volta in cui l'Italia si presenterà con impianti nuovi, moderni, con una visione rivoluzionaria rispetto a un presente antico. Tutte le componenti lavorino e remino dalla stessa parte, come fatto stavolta per la riapertura degli impianti. Può essere anche uno step importante nella corsa alla Presidenza e la prossima guida della Lega Calcio sarà importante per proseguire il dialogo sereno con Gravina (e riaprirlo anche sulla tematica dello Statuto) e di riflesso con le istituzioni. Il calcio italiano riparte, a marzo. Il 2032 è meno lontano di quel che s'immagini, anche se due anni, a volte, sembrano non passare mai.

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