Baturina e l'ennesima conferma: il Como fa più gola di tante big

“Sì, c’erano alcune offerte, ma Fabregas mi ha chiamato e mi ha mostrato il progetto, la squadra e tutto il resto, e mi è piaciuto moltissimo”. Martin Baturina, nell’intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, ha fornito l’ennesima conferma, qualora ancora vi fosse ogni dubbio: il Como non ha nulla di invidiare alle big d’Europa. In senso letterale, perché la domanda verteva su interessamenti nei suoi confronti di Inter e Paris Saint-Germain, cioè le due finaliste dell’ultima Champions League. Che non avranno affondato, per carità, ma non ne hanno visto neanche delle aperture.
Fabregas fa scuola. Proprio il tecnico spagnolo ne è l’esempio più emblematico. Al di là delle difficoltà tecniche - Cesc ha quote del Como, lasciarsi non è così facile e rapido - dopo la separazione con Inzaghi, l’ex centrocampista era il primo nella lista dell’Inter per la panchina. E ha detto no. Non inganni la chiusura di Suwarso, presidente dei lariani: da che calcio è calcio, se un allenatore vuole andare via, specie per una big, non c’è argine che tenga.
Baturina & Co. Lo stesso affare con la Dinamo Zagabria certifica la potenza del Como, economica e non solo: Baturina è costato quasi 10 milioni di euro in più dell’altro croato arrivato in Serie A, il suo ex compagno Sucic. Tra l’Inter e il Como, chi spende di più non è la big tradizionale. Nei giorni scorsi, peraltro, i lombardi hanno respinto al mittente lusinghe stellari per Diao, che pare non aver fatto una piega. E Nico Paz non sembra contrariato all’idea di rimanere tutto del Como, senza tornare al Real Madrid. Poi c’è Morata, che dal Galatasaray - dove Osimhen ha fatto di tutto per tornare - è in pressing per le rive del Lago. È il place to be del calcio italiano, forse anche di più: miliardi (tanti) dei fratelli Hartono fanno parecchio, ma anche la presenza di gente come Fabregas o Varane (nel CdA) aiuta.
