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Bologna, Mihajlovic: "La Lazio ha tutto, ma si parte da zero a zero. Può succedere di tutto"

Bologna, Mihajlovic: "La Lazio ha tutto, ma si parte da zero a zero. Può succedere di tutto"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 26 febbraio 2021, 12:17Serie A
di Simone Lorini

Parlando in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Lazio, il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic analizza i pericoli della sfida alla squadra di Simone Inzaghi pur non sbilanciandosi su possibili rientri o sulle condizioni di Tomiyasu, in forte dubbio per la gara: "Devi chiedere al dottore, io non faccio il dottore".

Lazio reduce dalla batosta in Champions, che avversario si aspetta?
"Ognuno farà la propria partita, noi non cambieremo la nostra mentalità e non penso neanche loro. Sarà una partita aperta, vediamo che succede".

C’è sempre la ricerca di fare gol nel Bologna, quali difficoltà ci potranno essere domani?
"All’andata abbiamo perso con più possesso palla nella loro metà campo, abbiamo tirato più di loro, creato più occasioni di loro: ma abbiamo perso. Dobbiamo cercare di rifare la stessa partita. Per come la vedo io, quando prendi quattro gol dal Bayern forse qualche scoria può restare, anche se hanno perso con una squadra di fuoriclasse. Magari puoi perdere qualche certezza. Serve imporre la nostra mentalità senza far prendere loro coraggio: hanno fisicità, tecnica, compattezza, hanno tutto, non lo scopro certo io. Se giochiamo come sappiamo però, chissà cosa può succedere, tutte le partite cominciano da zero a zero".

Svanberg-Dominguez hanno fatto bene nel tentativo di andare a "togliere il fiato" al Sassuolo, li riproporrà?
"Anche a me sono piaciuti, il centrocampo è il reparto dove soffriamo di meno e abbiamo molte soluzioni: c'è Poli, Baldursson, tornerà anche Medel, lì non abbiamo mai problemi. Forse domani li riproponiamo".

Si è chiesto come mai sul VAR ci sia ancora tanta approssimazione ed errori così evidenti?
"Quello che dovevo dire l’ho detto, anche in Champions abbiamo visto errori gravissimi, c’erano rigori per Juve e Lazio, ieri con la Stella Rossa.... l'espulsione di Freuler, succede ovunque ma non so perché. I designatori sono tutti e due italiani, forse non vogliono essere favorevoli alle squadre italiane, uno è di Bologna.... Sarà una cosa psicologica. Tutti lavorando possono sbagliare, succede anche a me quando faccio i cambi e tolgo un centrocampista invece di una punta. Non è malafede, fa parte del calcio anche se dispiace perché ci sono errori ripetuti e ti viene un po' di rabbia. Non ho da recriminare nulla".

È un anno senza pubblico allo stadio, lei ha paura che il calcio farà fatica a richiamare i tifosi negli impianti?
"Quando i ristoranti riaprono la gente va a mangiare: non è diverso, secondo me. Quando sei abituato a un certo tipo di vita e te la tolgono, penso che ci sia piacere a tornare quando si riapre. Credo possa essere la stessa cosa per lo stadio, anzi forse ci sarà ancora più gente. Bisognerà vedere come reagiranno i giocatori, all’inizio potrebbe essere un trauma ritrovarsi lo stadio pieno, non sarà facile. Sarà lo stesso effetto di quando ci si è ritrovati a giocare senza pubblico".

Dopo il Benevento ti eri lamentato di qualche allenamento sotto ritmo, poi la reazione con il Sassuolo. Come ha visto la squadra in settimana?
"L’ho vista bene, ma c’è ancora un ultimo allenamento e spero che non lo sbaglino. Bigon prima del Benevento mi disse ‘non sbaglieremo atteggiamento dopo una settimana così’, io ho risposto ‘nel calcio non si sa mai’ e infatti… È tutto da scoprire".

Tornando agli arbitri: qualche tuo collega ha detto che bisognerebbe conoscere il calcio per giudicare certi episodi.
"Servirebbe, a parte conoscere le regole, avere più empatia in campo, avere un rapporto umano e spiegare le cose senza essere intoccabili. Gestire una partita non è facile, si può sbagliare. A me per esempio è piaciuto molto Orsato quando ci ha arbitrato, perché spiega in campo. Serve magari maggior rispetto da tutte le parti, magari anche più empatia. Quando succede qualcosa io chiedo al quarto uomo, lui mi spiega e capisco che è stata una mia mancanza non sapere una cosa. Quando succede dall'altra parte invece quella regola non c'è più. Guardiamo il campionato inglese, sembra che l’arbitro non ci sia e le partite trovano maggior ritmo, in Italia invece il gioco è troppo spezzettato. Il confronto c'è stato: sono stato a Montecarlo a vedere una partita di Champions, tra Monaco e Barcellona e arbitrava Orsato, ha arbitrato una meraviglia. La settimana dopo ha arbitrato noi col Torino e fischiava tutto: allora ho chiesto spiegazioni e mi ha detto che in Italia è diverso. Qui dovrebbero lasciar più giocare, quando non c'è fallo fischiano e quando c'è fallo ammoniscono".

Cosa perderebbe la squadra domani senza Tomiyasu?
"Con tutte le volte che avete detto che ha sempre giocato, doveva farsi male ed era diffidato, ecco che si è fatto male proprio nella settimana in cui ci sono tre partite – scherza il tecnico –. Lui non è mai stato sostituito, ha giocato sempre, tutti i minuti e quindi perdiamo molto, sicuramente ci sono giocatori per sostituirlo ma con caratteristiche diverse".

Skov Olsen dà più applicazione difensiva rispetto a Orsolini?
"Sono due giocatori importanti, è questione di concentrazione: il più concentrato è Skov Olsen, il più pericoloso per adesso è Orso. Loro sanno cosa devono migliorare, se uno prende dall'altro abbiamo un grandissimo giocatore, ma stiamo lavorando per avere due grandi giocatori. Skov deve essere più incosciente, Orso deve migliorare sull’aspetto difensivo. Hanno due caratteri diversi che danno vantaggi e svantaggi, Orso è più incosciente e ogni tanto dietro si perde, l’altro invece è più concentrato ma magari ha meno coraggio in avanti".

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