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Maran: "Tante belle novità in panchina. La Serie A ne esce arricchita"

ESCLUSIVA TMW - Maran: "Tante belle novità in panchina. La Serie A ne esce arricchita"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 21 luglio 2021, 17:08Serie A
di Lorenzo Marucci

Ora ricarica le batterie in vista della chiamata giusta. Rolando Maran dall'alto della sua esperienza racconta le sue sensazioni sulla serie A ad un mese di distanza dall'inizio del campionato. "Ci sono molte novità che riguardano le panchine - dice a Tuttomercatoweb.com - e alcuni rientri importanti. La nostra serie A ne esce certamente arricchita. Vedremo di nuovo all'opera grandi allenatori che hanno dimostrato di poter ottenere ottimi risultati".

Mou alla Roma tra le novità più interessanti...
"E' un bellissimo ritorno, è un allenatore capace e carismatico che ora si misura in una piazza particolare come Roma. Certamente desta attenzione e curiosità".

E Allegri di nuovo alla Juve se lo aspettava?
"E' difficile aspettarsi qualcosa nel calcio. E' un ritorno che fa piacere, è un grande allenatore, ha dimostrato di essere un vincente. Ha lasciato un bel ricordo e il suo ritorno è anche un giusto premio a quel che ha fatto prima".

Pirlo che lavoro ha fatto?
"Buono, lo dimostrano i risultati, ha vinto due coppe".

Quanto sarà dura per Inzaghi all'Inter?
"Arrivare dopo che una squadra ha vinto non è mai semplice. Anche perchè è impossibile superare quel risultato. Ripeto, non è facile però l'Inter ha scelto un allenatore che dà continuità a un certo lavoro di Conte e che potrà anche mettere idee sue in base al materiale tecnico a disposizione".

Sorpreso che De Zerbi non sia più nella nostra Serie A?
"Al di là della sorpresa, fa piacere che un allenatore come De Zerbi abbia avuto questa chance a livello europeo: la dice lunga sull'importanza della scuola italiana. E' un gran tecnico, ora ha la possibilità di dimostrare il suo valore in Europa".

Che pensa degli emergenti come Dionisi e Italiano?
"Hanno idee chiare, tutti hanno dimostrato di avere un buon metodo ottenendo risultati".

La Nazionale di Mancini cosa ha insegnato anche a quelle squadre che dovranno giocare le coppe europee?
"Ha insegnato che con mentalità e coraggio si ottengono i risultati non dico impensati ma ottimi. La coesione e la mentalità di un certo tipo alla fine danno esiti importanti".

Durante i mesi scorsi si è parlato di varie squadre per lei: quanto è stato vicino all'Udinese?
"Non faccio nomi perchè non mi piace ma ci sono state 2-3 situazioni in cui i club si sono interessati. Le cose non sono poi arrivate alla conclusione ma mi hanno fatto piacere queste possibilità, è stata un'estate movimentata".

Facendo un passo indietro che cosa non ha funzionato nella seconda parte dell'ultima stagione al Cagliari e poi al Genoa?
"Al Genoa il problema principale è stato che tutta la squadra si è ritrovata ad essere positiva al Covid in un momento particolare della stagione, all'inizio. Peraltro i protocolli erano diversi da adesso, erano necessari 21 giorni di stop. E' stata dura e ne abbiamo pagato le conseguenze. Appena iniziavamo a star meglio, si è deciso di cambiarmi e mi è dispiaciuto. Ma c'era il potenziale e lo si è visto con Ballardini: stare tre mesi senza poter lavorare bene a causa di questa vicenda è stata una mazzata".

E al Cagliari?
"Semplicemente c'era un passaggio a vuoto in quel momento. Eravamo in buona posizione e mi è dispiaciuto l'addio".

Per l'immediato futuro cosa si aspetta?
"Ora c'è da ricaricare le batterie e cercare di aggiornarsi il più possibile e aspettare per vedere quel che può succedere".

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