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Genoa, De Rossi: "Rabbia per la gara. Sotto la curva con il volto scuro, ma questo affetto rimane"

Genoa, De Rossi: "Rabbia per la gara. Sotto la curva con il volto scuro, ma questo affetto rimane"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 23:28Serie A
Andrea Carlino

Ritorno amaro all'Olimpico per Daniele De Rossi, tecnico del Genoa e bandiera della Roma per quasi vent'anni, alla prima da avversario contro i colori giallorossi. Al fischio finale, il tecnico ha raccolto il saluto dello stadio Olimpico che lo ha acclamato. De Rossi è andato sotto la curva Sud a prendersi il tributo e i cori dei suoi ex tifosi, con i giocatori della Roma a fargli spazio. Poi l'allenatore ha analizzato la sconfitta subita per 3-1 ai microfoni di Dazn.

Genoa troppo brutto per essere vero, soprattutto nel primo tempo. C'è stata la reazione nel finale, ma sicuramente oggi troppo poco. E poi c'è stato tutto il resto per lei personalmente. All'inizio della gara sembrava quasi che non vedesse l'ora che cominciasse questa partita, per mettere da parte tutte queste emozioni. Ci dica che cosa c'è dentro oggi.
"Sono dentro rabbia, sono dentro fastidio perché non mi è piaciuta la prestazione che abbiamo fatto. Lasciando da parte quello che è stato il saluto finale, il saluto iniziale e l'affetto da parte dei miei tifosi, da parte dei miei ex tifosi, dei miei ex giocatori, quello rimane. Quello sarebbe stato uguale con un pareggio, con una vittoria o anche con una sconfitta, ma con una prestazione diversa sarebbe stato un po' più sereno andarli a salutare. Mi dispiace di aver fatto quel saluto col volto scuro, ma poi insomma mi conoscono, sanno che non ho un'altra maniera di vivere il calcio."

Tanto sentimento stasera, è una partita che non è andata per il verso giusto. Ti chiedo come è stato preparare questa partita, perché era la prima volta. Probabilmente nella tua testa, anche nell'addormentarti la sera, immaginavi quello che poteva essere il tuo ritorno.
"Tutte le partite mi addormento con difficoltà la sera, sempre con mille pensieri. Andiamo sempre a motori al massimo, pensiamo mille cose, ci immaginiamo tutto. Un po' tutti gli allenatori, penso. Questa partita aveva una sorta di romanticismo che l'ha accompagnata durante la preparazione, ma non è cambiato nulla rispetto al solito. Anche nei discorsi con i ragazzi ho cercato proprio di far capire quanto per me fosse importante solo il nostro risultato e quanto tutto quello che era intorno non dovesse scalfirci. Non credo che l'abbia fatto. L'abbiamo preparata in modo simile a come abbiamo fatto con l'Atalanta, anche se lì l'espulsione subita subito ci ha costretto a lottare un po' di più. È quello che mi ha dispiaciuto nel primo tempo: eravamo un po' leggeri in troppe circostanze. Contro una squadra così forte non te lo puoi permettere. Gli errori si commettono, li fanno anche le altre squadre, ma farne tanti tutti insieme nel primo tempo significa chiudere praticamente la partita immediatamente."

Le chiedo una cosa difficile: provare a mettere un po' in ordine le emozioni. Qual è stato però il momento più impattante di questa serata per lei personalmente?
"Non lo so, devo un po' riordinare le idee. Sono molto legato alla prestazione più che al risultato. Il momento più impattante? Non lo so. È una settimana che mi arrivano messaggi, video, che vedo sui social. Qualcosa, qualche frase, qualche dimostrazione di affetto sicuramente mi ha emozionato. Forse il saluto con i giocatori, li ho visti venirmi incontro prima della partita felici di rivedermi. Ma non lo so. Sono andato sotto la curva che mi ha trattato da re per tanti anni e continua a farlo, quindi tutto è stato impattante. Li ringrazio. Sapevo che sarebbe stato così, sapevo che avrei fatto questo giro e l'ho detto prima, proprio perché non volevo che il risultato condizionasse la mia decisione di andarci o meno. È stato così, è stata una bella serata perché ho rivisto tanta gente che amo. Però poi il resto è il mio lavoro, è la mia vita, la mia quotidianità, il mio 100%. E non mi è piaciuto il lavoro che ho fatto fare alla mia squadra."

Ti volevo chiedere, portandoti un attimo anche sul Genoa, visto che ti vedo particolarmente infastidito, tralasciando un attimo le emozioni del ritorno a casa: cosa ti ha dato più fastidio? Gli errori individuali, gli errori di squadra? E da cosa si riparte, considerando che adesso avete il Pisa ma poi una serie di squadre non facilissime?
"Squadre facilissime non ci sono. Il Pisa non è una squadra facilissima, anzi è tanto difficile. L'abbiamo visto contro la Juve l'altra sera. I giocatori della Roma mi hanno detto che hanno preparato la nostra partita dopo aver visto quella con l'Atalanta ed erano, non voglio dire spaventati, ma sicuramente in allerta, perché abbiamo fatto una prestazione importante. Mi ha dato fastidio un po' di passività, un po' di leggerezza nei duelli. Questa è una squadra che, se gioca al 100% come ha fatto nelle prime sei o sette partite, può vincere contro chiunque, mette in difficoltà chiunque ed esce a testa alta contro chiunque. Se gioca al 99%, con le squadre un po' più deboli magari farà fatica, come abbiamo visto nel primo tempo con il Verona. Con le squadre forti come la Roma prendi le imbarcate. Questo è quello che penso e dovrò lavorare meglio in funzione di questo aspetto. Fermo restando che su sette partite penso di poter essere soddisfatto delle prime sei, sia per atteggiamento che per prestazioni e per quello che hanno dato i giocatori in allenamento e nelle partite."

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