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Il calcio è semplice: sbaglia chi sottovaluta la Juve. Il destino pure: quei tre non sono soltanto il futuro

Il calcio è semplice: sbaglia chi sottovaluta la Juve. Il destino pure: quei tre non sono soltanto il futuroTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 23 settembre 2021, 08:00Serie A
di Ivan Cardia

È la grande malata del campionato, ma ha fatto un passo in più verso la guarigione. Difficoltoso come tutti i primi passi in questo senso. La Juventus è ancora attardata in graduatoria, il distacco dalla vetta recita otto punti, ma il faticoso 3-2 di La Spezia regala ai bianconeri il primo sorriso di questa Serie A. Non a trentadue denti, per carità, però chi guarda la classifica e tiene fuori la Vecchia Signora dalla corsa scudetto commette un errore, anche abbastanza grossolano.

Il calcio è semplice. È il mantra di Massimiliano Allegri, che forse nel personaggio dell'allenatore risultatista ci si è chiuso persino troppo. Quasi si senta in dovere di rappresentare un contraltare a chi predilige l'estetica, che nel calcio serve ma quel tanto che basta. Sta di fatto che il calcio, forse un po' più complicato di quanto non dica Allegri, resta semplice e la Juve ha vinto a La Spezia per questo motivo. Era più forte dell'avversario, prima o poi questa cosa emerge. Sin qui si è vista poco, perché per esempio la Vecchia Signora sarebbe più forte almeno di Udinese ed Empoli. Sul lungo periodo, però, certi valori si conquistano la ribalta e i bianconeri macineranno la distanza che li separa dalla vetta. Come e quanto, è tutto ancora da scoprire.

I gol del destino: Kean, Chiesa e De Ligt non sono solo il futuro. La Juve ha vinto, dopo una settimana in cui si è parlato quasi esclusivamente della gestione che Allegri ha di alcuni dei suoi migliori giovani in rosa. È emblematico che la vittoria gliel'abbiano consegnata Moise Kean, Federico Chiesa e Matthijs De Ligt. Il destino è come il calcio, semplice: ti sbatte in faccia l'evidenza quando meno te l'aspetti. O forse l'hai inseguito, lo sa soltanto il livornese se voleva bacchettare o stimolare. O entrambe le cose, per quanto sia sembrato onestamente infastidito da alcune recenti prestazioni. È significativo, si diceva, che abbiano segnato quei tre. Giovani, ma fino a un certo punto. Un difensore pagato 75 milioni di euro tre anni fa, il miglior giocatore di Euro 2020 dopo Donnarumma, uno che al PSG l'anno scorso ha segnato 17 gol. Sono qualcosa in più del futuro della Juventus: ne sono il presente.

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