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Juve, Perin: "Io influencer dello spogliatoio? A volte Spalletti tira fuori dei termini..."

Juve, Perin: "Io influencer dello spogliatoio? A volte Spalletti tira fuori dei termini..."
Ivan Cardia
Oggi alle 20:36Serie A
Ivan Cardia
fonte Da Fossano, Camillo Demichelis

“Come stiamo? Benissimo. Dopo tre vittorie consecutive, stiamo bene, dai”. Mattia Perin, intercettato a margine di un evento organizzato da Balocco a Fossano, ha parlato del momento della Juventus, ma anche del suo a livello personale: “Sto alla grande. Ho avuto un piccolo affaticamento, sto facendo di tutto per provare a esserci con il Napoli: già domani proverò a lavorare con la squadra, ma proviamo a non far diventare il problema più grande di quello che è”.

Spalletti ti ha definito influencer dello spogliatoio.

“M’ha fatto sorridere, quando l’ho sentito. Nella società di oggi influencer è un termine molto utilizzato: il mister ha un ampio bagaglio lessicale e certe volte tira fuori dei termini veramente incredibili. A parte tutto, è una responsabilità che ho scelto di assumermi, data l’età e la fortuna che ho avuto di condividere lo spogliatoio con leggende di questo club e del calcio mondiale. Più che altro, metto a disposizione dei più giovani la mia esperienza: è una scelta che faccio quotidianamente ogni mattina, soprattutto quando ci sono periodi più lunghi e in cui non gioco. Potrebbero mancarmi degli stimoli, invece svegliarmi sapendo che posso andare al campo e aiutare i più giovani mi dà sempre l’entusiasmo giusto per essere al livello che serve”.

Che consigli dai ai giovani portieri?

“È sempre piacevole vedere i ragazzi più giovani, io, Carlo (Pinsoglio, ndr) e Michele (Di Gregorio, ndr) cerchiamo di aiutarli a pieno. Sono il futuro della Juventus, quello che ho imparato in questi anni e che la Juve viene prima di tutti: bisogna mettere le proprie qualità a disposizione della Juventus. Noi un giorno andremo via, c’è chi smetterà e chi cambierà squadra, invece la Juventus rimarrà”.

In cosa vedi Spalletti diverso dagli altri allenatori avuti alla Juve?
“Sul piano tattico è fenomenale, incredibile, maniacale. Ha delle letture in campo da assoluto fuoriclasse: Daniele De Rossi me ne aveva parlato e solo ora capisco davvero cosa diceva. Ha una meticolosità fuori dal comune, non umana: è una cosa che ci aiuta a migliorarci sia singolarmente che come gruppo. In uno sport in cui la differenza tra squadre è sottile, anche l’1% fa tutta la differenza del mondo. Lui ci sta facendo capire che la somma di tanti 1% cambia tutto”.

Si arriva a una partita importante anche per lui, a Napoli…
“Sono trent’anni che allena, ha grande esperienza. Ce la sta facendo preparare nel modo giusto, poi in campo andremo noi”.


Quanto possono pesare le assenze di Gatti e Vlahovic?

“Sono pesanti, quella di Dusan sarà più lunga e sarà complicato, anche se abbiamo giocatori come Jonathan (David, ndr) e Lois (Openda, ndr), che se sono alla Juventus è perché lo meritano. Chi è qui è perché ha avuto la bravura di arrivare alla Juventus: a volte è più difficile dimostrarlo, ma sono sicuro che arriverà il momento in cui entrambi dimostreranno di essere all’altezza”.

Cosa hai carpito dai tanti allenatori avuti?

“Tante cose. Per esempio Max Allegri aveva una genialità e delle letture fuori dal comune, è una cosa che rivedo in Spalletti. Li unisce anche la territorialità: si vede che in Toscana c’è un pizzico di genio. Ho imparato qualcosa da tutti, ormai ho 33 anni e cerco di apprendere il più possibile, perché poi mi piace restituire tutto ai più giovani”.

A dicembre calendario tosto…

“Sono d’accordo, ci sono tre partite fondamentali. Però ditemi voi quando non ci sono partite fondamentali: non esistono più squadre materasso, solo avversari che vogliono giocare e vengono a pressarti. Alla fine parla il campo, questo calendario deve solo stimolarci”.

Si può parlare di scudetto?
“Siamo al 4 dicembre, aspettiamo un attimo”.

Quando è arrivato Spalletti è diventato virale un video in cui ti diceva: dipenderà da voi. Ti ha messo soggezione?
“No, mi hanno chiesto questa cosa in tanti: assolutamente no. Quando sei aperto a livello ematico, capisci subito se uno è ironico, anche se al limite del vero. Mi ha detto una cosa lapalissiano: è chiaro che dipenderà da noi, da chi altro dovrebbe dipendere”.

Spalletti è tatticamente tra i migliori avuti?
“Tra i migliori, sì. Ma ho avuto la fortuna di avere grandissimi allenatori e ogni tanto ci penso: ho avuto Gasperini, Conte, Allegri, Spalletti. Da tutti ho imparato tanto”.

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