L'Inter non riesce a uscire dalla crisi: è solo 0-0 al 90 contro il Genoa penultimo

L'Inter fa 0-0 a Marassi contro il Genoa e certifica la sua crisi. Non vince in Serie A da oltre un mese, dal 2-1 al Venezia. poi il ko col Milan, il pari con l'Inter e la sconfitta col Sassuolo. In mezzo sì la vittoria di Coppa Italia contro la Roma ma pure il tonfo in casa con il Liverpool. E' la corsa Scudetto del paradosso, con tutte le contendenti che paiono terrorizzate al momento del dunque. Il paradosso è l'avversaria rossoblù, sempre più nei bassifondi ma reduce da una gara da applausi. Perché il Genoa è una squadra con un dna chiaro e preciso. Aggressività sfrenata, pressing uomo a uomo e a tutto campo, a costo di lasciar lunghi i reparti: una tattica che sembra usurante per i giocatori di Blessin che però tengon botta e riescono a non lasciar spazi e respiro a quelli dell'Inter. Che conferma il suo momento di crisi di risultati dell'ultimo periodo. Per uscirne, Inzaghi sceglie Sanchez dall'inizio al posto di Lautaro: per il Toro, senza gol da sette partite, un'esclusione che fa certamente discutere anche se prima della partita il CEO Marotta si affretta a parlare di "normale turnover".

Nonostante i cambi, nonostante il rientro di Brozovic a centrocampo, l'Inter non trova spazi: nel primo tempo è Calhanoglu a sfiorare il gol dopo pochi minuti ma Gudmundsson e Melegoni fanno lo stesso. Il Genoa gioca con un'aggressività mai vista in una squadra penultima in classifica in Italia: i dettami di Blessin sono chiari e ora evidenti, dall'altra parte invece Inzaghi non pare trovare la soluzione e la chiave giusta per uscire dal momento buio. Barella e Calhanoglu vivono una prima frazione soffocati dal pressing altissimo da parte del Grifone e solo Perisic, insieme a Dzeko, provano a creare qualche pericolo dalle parti di Sirigu.

Il Genoa corre ed è pure sfortunato. Prima Maksimovic, così entra Cambiaso ma il giovane talento rimedia un brutto ko al ginocchio sinistro: esce in barella tra le lacrime e sugli sviluppi del corner, con il Grifone che deve ancora posizionarsi con Kallon per Yeboah e Calafiori in campo, l'Inter prende una traversa di testa con D'Ambrosio. Nella girandola di cambi, è il solito turno di quelli a meno di genti dalla fine di Inzaghi: dentro Lautaro per un impalpabile Sanchez e Vidal per un trasparente Calhanoglu. Il Toro, dopo cinque minuti, controlla, si gira, e tira. Comunque più del dirimpettaio cileno. Ancora cambi, Blessin ci prova con Amiri e Rovella, Inzaghi con Dimarco e Vecino, infine pure per il fischiatissimo ex Caicedo.