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Milan-Juventus 0-1, le pagelle: Locatelli, il calcio è strano. Thiaw come nel derby

Milan-Juventus 0-1, le pagelle: Locatelli, il calcio è strano. Thiaw come nel derbyTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 23 ottobre 2023, 06:20Serie A
di Ivan Cardia

MILAN-JUVENTUS 0-1
(63' Locatelli)

Le pagelle del Milan

Mirante 7 - Non giocava titolare in Serie A da aprile 2021, più di due anni fa. A batterlo ci pensa il fuoco amico: la deviazione di Krunic rende imparabile il tiro di Locatelli. Due interventi clamorosi nel finale: non bastano a evitare il ko, ma se il Milan perde "solo" 1-0 è merito suo.

Calabria 6,5 - Tappa buchi e partecipa alla manovra, prova anche a spingere e da quelle parti la Juve passa davvero raramente. (Dal 79' Kjaer s.v.).

Thiaw 4 - I primi segnali non appena Kean lo punta: sul dinamismo dell'italiano, la serata è complicata. Dura poco: dopo quaranta minuti di fatica, appena prima dell'intervallo, il tedesco cintura l'italiano lanciato a rete e si guadagna la doccia anticipata. Complicando non cose le cose al Milan e a Pioli, in una serata chiave, col PSG alle porte. Male con la Juve, come nel derby: coincidenza?

Tomori 6,5 - Perde il titubante compagno tedesco, ritrova l'incerto collega francese dell'anno dello scudetto. Cala anche lui nel finale, ma sin lì è comunque quello che regge meglio.

Florenzi 5,5 - Il paragone con Theo sarebbe da evitare, se solo si potesse non pensarci. Si fa vedere, si muove, attacca pure. Ma la differenza è tanta, troppa.

Musah 6 - Buona fisicità, tiene botta su Rabiot che non è così scontata. Nel finale qualche tentativo, seppur pasticcione, di farsi vedere lì davanti.

Adli 6,5 - Da oggetto misterioso a primo motore mobile del Milan: la metamorfosi è completa. S'alza e s'abbassa, detta i tempi e spezza pure la manovra degli avversari. (Dal 60' Krunic 5,5 - Entra e si rende goffo protagonista del vantaggio bianconero).

Reijnders 5 - Un po' svaria, un po' si nasconde: ne deriva una partita senza infamia e senza lode, ma non certo convincente. Poi lascia tutto lo spazio e il tempo del mondo a Locatelli in occasione del gol che sblocca la partita. (Dal 79' Romero s.v.).

Pulisic 6 - Sotto gli occhi del suo ct, in un Milan-Juve mai così americano, gioca meno di un tempo. Sacrificato alle esigenze di squadra, esce sbuffando: fin lì, qualche buona iniziativa e la consueta capacità di andarsi a trovare spazi anche dove meno ti aspetti. (Dal 42' Kalulu 6 - Meglio di Thiaw, ma stasera non è un grandissimo complimento).

Giroud 5,5 - Si è girato Giroud, ma Szczesny ha detto di no: il bel tiro in porta del quarto d'ora resta l'unica cosa da segnalare della sua partita. Poco cercato, non particolarmente ispirato: appena quindici tocchi di palla. (Dal 60' Jovic 5 - Segnali di vita dal pianeta Luka? Zero. Faccia qualcosa da Milan).

Leao 6,5 - In serata sì, e si vede sin dall'inizio. A lui il compito di accendere il Milan, a maggior ragione quando il Diavolo si ritrova in dieci: 10, capitano, assistman, goleador. Gli chiedono di fare tanto, praticamente tutto. Da solo, però, è complicato.

Stefano Pioli 5,5 - Non bastava l'emergenza numerica, peraltro comune al collega in bianconero, ci pensa Thiaw ad appesantirla con un'espulsione evitabile, a priori quanto a posteriori. Difficile fargliene una colpa, ma il dato è oggettivo: ha perso con l'Inter, ha perso con la Juve. Così, il sogno tricolore diventa un po' meno probabile.

Le pagelle della Juventus

Szczesny 7 - Come un gatto sulla girata da due passi di Giroud: è una parata bella, ma anche pesante perché la Juve si sarebbe potuta sciogliere come neve al sole. Per il resto, ordinaria amministrazione.

Gatti 6 - Serata da io speriamo che me la cavo, faccia a faccia contro quel diavolo di un Leao. Fatica, si danna, spesso insegue e qualche volta perde il portoghese. A conti fatti, però, la porta a casa. (Dal 78' Huijsen 6,5 - Pochi minuti, ma buoni. Specie vista l'età: entra e stoppa Leao. Farà carriera).

Bremer 6,5 - Senza Alex Sandro, senza Danilo, il leader deve essere lui. Ci riesce, senza grandi sbavature.

Rugani 6 - Affidabile come l'idraulico quando ti si rompe un tubo sotto il lavandino: non vuoi che ti costruisca la Fontana di Trevi, ti basta che sistemi la falla. Parte in ritardo su Giroud, poi prende le misure e fila tutto liscio

Weah 6,5 - Vien naturale da dire: buonasera a tutti, belli e brutti; quel cognome lì, da queste parti, rievoca dolci e potenti ricordi. Cerca di rovinarli: tanta disciplina, e pure qualche buon affondo tentato quando il Milan inizia ad accusare il colpo. (Dall'84' Miretti s.v.).

McKennie 6 - Come tutta la catena di destra, ha l'incubo Leao sul groppone. Forse per questo, pensa più ad aiutare i compagni che ad altro. Missione compiuta.

Locatelli 7,5 - È il bello del calcio. Sette anni fa, 22 ottobre 2016, al minuto 65, si mostrava al grande calcio con un gran gol in un Milan-Juventus, all'epoca da rossonero. Stasera, minuto 63, tira fuori dal cilindro un bel destro dalla distanza che - complice la deviazione di Krunic - lo riporta alla gioia della rete dopo cinquanta gare a secco in Serie A. Chiude cedendo all'emozione: il calcio è strano, si sa.

Rabiot 6 - Il cavallone pazzo stasera gioca una partita ordinata, complice l'emergenza che ha colpito il centrocampo bianconero.

Kostic 6 - Grande applicazione finché c'è Pulisic, anche a discapito della fase offensiva, che sarebbe il suo marchio di fabbrica. (Dal 55' Cambiaso 6,5 - Entra bene, si butta dentro, sfiora anche il gol).

Milik 5,5 - Tanto lavoro di sponda, poca sostanza: macchinoso in alcuni movimenti e negli appoggi. Avremmo sostituito lui e non Kean. (Dal 78' Chiesa s.v.).

Kean 6,5 - Con tacchi, spunti e strappi fa ammattire Thiaw, costringendo il giovane tedesco alla resa ben prima del previsto. Gli manca solo il guizzo negli ultimi metri, e non è poco: per questo Allegri gli preferisce il polacco, quando decide di cambiare attacco. (Dal 55' Vlahovic 6 - Un controllo pasticciato che non è da lui, una grande occasione sulla quale solo Mirante gli dice di no).

Massimiliano Allegri 6,5 - Per scelta o per condizioni fisiche non ottimali, rinuncia alla sua miglior coppia gol. Chiude senza giacca e senza cravatta, come a Carpi quando correva per lo scudetto. Vale anche oggi, anche se lui assicura di no: dopo questa vittoria, diventa un po' più difficile credere che la Juve pensi davvero solo alla Champions.

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