Morata ko, Douvikas cerca la rivalsa. Diao parte dopo Roma e il Como riflette sul mercato
La triade di trasferte ha preannunciato un avvio col freno a mano tirato per il Como, travolto 4-0 dall'Inter nella prima delle tre uscite fuori casa di fila previste in campionato. Stavolta i ragazzi di Fabregas sono attesi a Roma, all'Olimpico, dai giallorossi di Gasperini che hanno ritrovato il sorriso in Europa League ma arrivano pur sempre da due sconfitte consecutive in Serie A.
Il bicchiere mezzo pieno, ma è SOS attacco
Fabregas ha cercato di trovare il lato positivo di questi impegni ravvicinati così lontani dal Sinigaglia: "Un'esperienza per me, i ragazzi e la società. Si gestisce come con un infortunio. Ritmo da Europa? Sicuramente è un'esperienza per imparare tante cose, giorno dopo giorno qui al centro di allenamento. Quando c'è meno tempo. Devi gestirla in maniera diversa", ha spiegato. Con Morata ko per due mesi almeno, in attacco però contro la Roma Douvikas sarà la scelta obbligata nel ruolo di centravanti, sebbene la presenza del gendarme Cerri alle sue spalle. Al greco l'ardua impresa di rifarsi dopo la scialba prestazione contro l'Inter, per dimostrare di poter essere qualcosa di più del vice-Morata.
Assenza pesante, incognita mercato
Un'emergenza numerica in attacco che si aggraverà ulteriormente dopo la sfida contro i giallorossi. Assane Diao infatti martedì saluterà il Como e raggiungerà in ritiro il Senegal, per disputare la Coppa d'Africa. Un mese di lontananza, qualora la Nazionale di mister Thiaw dovesse arrivare fino alla finale, il tutto a cavallo di un rapporto non proprio idilliaco tra Fabregas e il commissario tecnico del Senegal: "Ho parlato anche con lui, on è finita con una conversazione molto piacevole", ha riconosciuto l'allenatore dei lariani. Quindi il club interverrà sul mercato? Magari richiamando qualche giocatore dai prestiti, come Iván Azón (all'Ipswich ora) e Gabrielloni alla Juve Stabia. Ma non ci sono ancora notizie ufficiali al seguito: "È ancora presto", ha dichiarato Fabregas. Constatando: "Abbiamo iniziato a pensarci, avere 4 giocatori e basta in zona offensiva... ma quando arriverà il momento si farà. Se si dovrà fare qualcosa, si farà", l'unica garanzia data.











