Pasculli: “Baschirotto pagato 350mila euro, un miracolo alla Corvino"

Nella serata di “Piazza Affari” su TMW Radio è intervenuto l’ex calciatore Pedro Pasculli.
Sei ancora legato ai colori del Lecce?
“Mi ha dato tanto e io ho dato tanto a questa piazza”.
Come vedi la stagione dei ragazzu di Baroni?
“Mi fa piacere per lui e per i tifosi. Sta facendo una grandissima stagione. Hanno sofferto tanto tra Lega Pro e Serie B. Mi fa piacere che sia una delle squadre capace di offrire il miglior gioco in Italia”.
Qual è il giocatore che ti ha impressionato di più?
“In molti mi hanno impressionato. Hjulmand a centrocampo è bravissimo. Strefezza salta sempre l’uomo, poi c’è Baschirotto che è un grande guerriero che si è sacrificato tanto per arrivare dove sta”.
Baschirotto sembra un difensore anni ‘80, di quelli che dovevi affrontare tu. Chi ti ricorda di più?
“Riccardo Ferri, Bergomi, Costacurta. Mi viene in mente - per come mi ha marcato - Vierchowod. Per me lui è stato il difensore più duro da affrontare. Baschirotto mi ricorda un po’ lui. Con le cifre che girano ora, averlo pagato 350.000€ è una gran cosa. Se penso al fatto che il Milan abbia pagato 35 milioni De Ketelaere… mi viene da pensare”.
In questo calcio italiano dove i soldi sono pochi, i fuoriclasse sono i direttori. Corvino è un po’ il fuoriclasse di questo Lecce?
“Gonzalez non so dove l’abbia pescato. Ci sono giocatori validi che lui - ancora una volta - ha saputo visionare per primo”.
Tutti ti ricordano a Roma per quel che facesti in Roma-Lecce del 1986. Che ti aspetti da Lecce-Roma?
“Il Lecce manca in qualcosa contro le squadre della lotta retrocessione. Contro Salernitana ed Hellas Verona ha sofferto di più. La mentalità che adottano contro le big è ottima perché hanno tanta tranquillità dentro. Sabato a Via del Mare ci saranno 35.000 persone e il pubblico aiuterà tanto”.
Come hai vissuto i Mondiali?
“Abbiamo sofferto in finale ma siamo di nuovo Campioni del Mondo. Ero perplesso dopo l’esordio, ma poi Scaloni ha cambiato qualcosa e ci ha condotto fino alla vittoria. Avevamo bisogno di un terzo Mondiale, perché per quello che l’Argentina ha dato al calcio mondiale, avevamo raccolto troppo poco”.
Lautaro è il miglior argentino della Serie A?
“Non ha fatto un grandissimo Mondiale. Gli manca la continuità, anche se adesso ha ripreso bene”.